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Nuovi contributi a fondo perduto per le imprese, cosa prevede il decreto Sostegni ter

Nuovi contributi a fondo perduto per le imprese, cosa prevede il decreto Sostegni ter

Nuovi contributi a fondo perduto per le imprese, cosa prevede il decreto Sostegni ter

Nuovi contributi a fondo perduto sono stati previsti dal decreto Sostegni-ter per sostenere alcuni settori commerciali tra i più danneggiati dall’emergenza Covid-19. I fondi complessivamente stanziati dal governo per il 2022 ammontano a 200 milioni di euro

L’importo del contributo che spetta a ciascuna impresa sarà parametrata al suo fatturato, che - per ottenere i ristori – non deve aver superato i 2 milioni di euro nel 2019 e nel 2021 deve aver subito un calo del 30% sui ricavi dello stesso anno a causa del coronavirus

I CODICI ATECO

Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 27 gennaio, individua le categorie di imprese che possono chiedere il contributo sulla base dei codici ATECO. Si tratta di chi svolge commercio al dettaglio in esercizi non specializzati (cod. 47.19), commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi non specializzati (47.30), di apparecchiature audio e video in esercizi specializzati (47.43), di articoli di abbigliamento in esercizi specializzati (47.6) e di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati (47.71)

E ancora, commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle in esercizi specializzati (47.72), di cosmetici, articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi specializzati (47.75), di fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati (47.76), di orologi e articoli di gioielleria in esercizi specializzati (47.77), di altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) in esercizi specializzati (47.78), di articoli di seconda mano in negozi (47.79).

Vi rientrano poi gli esercizi di commercio al dettaglio ambulante di prodotti tessili, abbigliamento e calzature (47.82), quello ambulante di altri prodotti (47.89) e in generale “altro commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi o mercati” (47.99).

ALTRI REQUISITI

Per fare domanda dei contributi è necessario che gli esercizi commerciali abbiano sede legale e operativa in Italia e non siano in fase di liquidazione o sottoposti a procedure concorsuali dalla finalità simile. Non devono inoltre essere già stati in stato di difficoltà economica al 31 dicembre 2019 e non devono essere destinatari di sanzione interdittive

Devono inoltre essere costituiti, iscritti e attivi nel Registro delle Imprese per le attività di cui ai codici ATECO.

GLI IMPORTI

Nel limite massimo di spesa previsto dal governo, gli importi per ciascuna impresa saranno calcolati “applicando una percentuale pari alla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021" e l’ammontare medio mensile dei medesimi ricavi riferiti al periodo d’imposta 2019.

Sulla base di tale calcolo, la percentuale sarà del 60% per i soggetti con ricavi relativi al 2019 non superiori a 400mila euro, del 50% per i ricavi tra i 400mila euro e un milione di euro, del 40% per quelli fino a due milioni di euro.

LA DOMANDA

Per ottenere il contributo, le imprese interessate dovranno presentare, in via telematica, istanza al Ministero dello Sviluppo Economico, indicando la sussistenza dei requisiti previsti per usufruire dei fondi.

L'istanza, si legge nel decreto, deve essere presentata “entro i termini e con le  modalità definite con provvedimento del Ministero dello sviluppo economico, con il quale sono fornite, altresì, le occorrenti indicazioni operative in merito alle modalità di concessione ed erogazione degli aiuti e ogni altro elemento necessario  all'attuazione della misura”. Da attendere quindi future precisazioni del Mise.

redazione

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