Dal 24 marzo prossimo riapre lo sportello per la presentazione delle domande di giovani e donne che vogliono avviare nuove imprese su tutto il territorio nazionale, attraverso agevolazioni con finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto.
Incentivi imprese: 18-35 e donne di tutte le età
Lo prevede, come informa una nota Mise , il decreto pubblicato dal Ministero dello sviluppo economico che rifinanzia, con 150 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2022, la misura “Oltre Nuove imprese a tasso zero” che punta a sostenere la creazione e lo sviluppo di micro e piccole imprese composte in prevalenza o totalmente da giovani tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di tutte le età.
L’agevolazione potrà essere richiesta da imprese che puntano a realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasformare attività esistenti nei settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo. “Con le risorse già stanziate dalla legge di bilancio, il Mise punta a sostenere le competenze e la creatività di giovani e donne che vogliono avviare nuove attività imprenditoriali e realizzare progetti innovativi”, spiega il ministro Giancarlo Giorgetti che ha già stabilito di finanziare ulteriormente la linea di intervento dedicata dal provvedimento intitolato “Oltre Nuove imprese a tasso zero” al sostegno dell’imprenditoria femminile con 100 milioni di euro del Pnrr.
A proposito di micro imprese e start up, in Italia resta elevata la rappresentazione di realtà imprenditoriali fondate da under 35 (il 18,8% del totale rappresentato da 14.077 startupcensite nell’ultimo trimestre del 2021): lo rivela un’analisi realizzata proprio dal ministero dello Sviluppo economico in collaborazione con InfoCamere-Unioncamere.
Ad essere sottorappresentate sono le donne
L’indagine rivela inoltre come ad essere sottorappresentate siano proprio le donne: le startup a prevalenza femminile sono il 13,2% del totale, contro il 20% di incidenza femminile tra tutte le nuove società di capitali. Il dato migliora se si guardano le startup innovative in cui almeno una donna è co-founder: sono 6.036, il 42,8% del totale ma sempre meno del 45% raggiunto se si guarda all'insieme di tutte le società con almeno una fondatrice donna.Le startup innovative con una compagine sociale a prevalenza straniera sono invece 511, il 3,6% del totale, anche in questo caso l'incidenza è inferiore rispetto all'insieme di tutte le neo società a prevalenza straniera (il 9,8% del totale).
La regione preferita dai founder è la Lombardia
Regione preferita dai founder resta la Lombardia che ospita oltre un quarto di tutte le startup italiane (26,6%). La sola provincia di Milano, con 2.629, rappresenta il 18,7% della popolazione, più di qualsiasi altra regione. Il Lazio è a 1.700 (12,1%), la Campania a 1.290 (9,1%), il Veneto a 1.110 (7,9%) e l'Emilia Romagna a 1.063 (7,6%).Chiudono la classifica Sicilia, Sardegna e Puglia (tutte con poco più del 2,5%).
Se invece si considera il numero di startup innovative in rapporto al numero di nuove società di capitali attive nella provincia, al primo posto si posiziona Trento (circa l’8,4%); seguono Milano (6,5%), Pordenone (5,7%), Bologna (5,6%). Da notare come nella parte alta della graduatoria si posizionino Ascoli Piceno, al 5° posto (5,6%), e Cuneo, al 6°, dove quasi il 5,5% delle società di capitali avviate negli ultimi cinque anni e con meno di cinque milioni di fatturato è una startup innovativa. All’estremo opposto, la provincia con la minore incidenza di startup sul totale delle nuove società di capitali è Agrigento (poco meno dello 0,7%).
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