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Avviso 8, la Regione siciliana scalda i motori

Avviso 8, la Regione siciliana scalda i motori

Avviso 8, la Regione siciliana scalda i motori

PALERMO - Le attività dell’Avviso 8 non sono state ancora avviate, i decreti non sono stati ancora pubblicati, ma l’assessorato regionale alla Formazione ha comunicato quali saranno le regole per il reclutamento del personale docente e non docente da utilizzare nei progetti che verranno realizzati.

L’Avviso permetterà alla formazione professionale di riprendere nuovamente, dopo la conclusione dell’Avviso 2, e la lunga pausa dovuta anche all’emergenza sanitaria. Lo scorso agosto è stata approvata la rimodulazione della graduatoria definitiva per la “Realizzazione di percorsi formativi di qualificazione mirati al rafforzamento dell’occupabilità in Sicilia”, e all’inizio dell’anno lo stesso assessore Roberto Lagalla ha fatto sapere che entro il mese di febbraio sarebbe stata completata la revisione dei documenti e la conseguente emissione dei decreti.

Ci si accinge a dare vita ad una nuova stagione di corsi che però lasciano dubbi sulla loro efficacia e validità. D’altronde l’elevata percentuale di disoccupati e neet in Sicilia mettono in evidenza come il collegamento tra domanda e offerta di lavoro abbia sempre latitato, con una formazione pensata più per pagare gli stipendi ai dipendenti degli enti che a creare davvero occasioni sul mercato.

Il comunicato attuale spiega come debbano comportarsi “gli enti beneficiari laddove non abbiano individuato, all’atto della presentazione della progettazione esecutiva, il personale da impiegare nella realizzazione delle attività formative”, e che dovranno quindi procedere successivamente alla loro individuazione.

Gli enti dovranno anzitutto in linea generale di principio applicare nei confronti del personale dipendente il contratto collettivo nazionale del settore di riferimento, oltre che la normativa vigente in materia di lavoro, sicurezza ed assicurazioni sociali obbligatorie. Il personale esterno necessario andrà selezionato attraverso procedure di trasparenza e chiarezza, con la puntuale specifica dei ruoli e compiti da svolgere all’interno di un bando che sarà emesso così come indicato nell’avviso.

In primo luogo, il personale aggiuntivo andrà ricercato all’interno dell’albo dei formatori ad esaurimento. I bandi relativi al reclutamento del personale e le conseguenti risultanze della procedure selettive, dovranno pubblicati sui siti istituzionali degli enti gestori, e trasmessi a mezzo messaggio di posta certificata al dipartimento della formazione professionale, che si occuperà di pubblicarli nella sezione bandi per il reperimento del personale sul sito istituzionale dedicato al bando www.avviso82016.siciliafse1420.it. In tutto questo, comunque, sono fatti salvi gli effetti di eventuali accordi sindacali siglati in sede aziendale e finalizzati alla riassunzione del personale non più in servizio. Sono passati ormai quasi cinque anni dalla pubblicazione dell’Avviso 8, e la sua storia è stata caratterizzata da continui alti e bassi, da un batti e ribatti di ricorsi e sentenze e nuovi ricorsi, con una graduatoria che è stata rimaneggiata tante e tante volte. L’ultimo passaggio, la sentenza del Cga del 2019, con la quale sono stati definiti i criteri per il varo della graduatoria; pochi mesi fa, è stato necessario un nuovo intervento del consiglio di giustizia amministrativa, dopo gli ennesimi ritardi degli uffici regionali che non avevano emesso la graduatoria definitiva nei tempi prescritti. E finalmente sembra essere arrivato il momento di partire sul serio con le attività, le uniche all’orizzonte per il settore della formazione professionale dei corsi “tradizionali”.

L’Avviso 8 potrebbe essere una piccola boccata d’aria, con 136 milioni di euro da spendere, e il rientro in elenco di molti enti storici, quelli che hanno il maggior numero di dipendenti, dopo la revisione imposta dal Cga, che ha ridato valore ai criteri ‘A1’ e ‘A2’ di valutazione delle proposte progettuali, relativi all’esperienza nel settore dell’ente di formazione e del personale coinvolto nel progetto. In una prima fase gli stessi criteri erano stati trattati in maniera tale che anche enti senza alcuna esperienza potessero guadagnare punti sulla base di una “promessa” di assunzione di personale con una certa anzianità.

Michele Giuliano

redazione

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