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Fondo nuove competenze, in arrivo 730 milioni per la formazione professionale

Fondo nuove competenze, in arrivo 730 milioni per la formazione professionale

Fondo nuove competenze, in arrivo 730 milioni per la formazione professionale

PALERMO – Con il decreto dello scorso 21 gennaio, il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha ampliato a 730 milioni di euro le somme stanziate a beneficio del Fondo nuove competenze istituito dal decreto Legge numero 34/2020, rispetto agli iniziali 230 milioni di euro. Il Fondo è uno strumento inedito in quanto, puntando sulla formazione e riqualificazione delle risorse, ha una connotazione fortemente attiva e si pone quale misura alternativa alla cassa integrazione, con benefici quindi sia per i datori di lavoro sia per i lavoratori.

Entro il prossimo 30 giugno devono essere sottoscritti gli accordi collettivi, necessari per accedere alle risorse, e devono contenere le informazioni relative ai progetti formativi, numero di lavoratori coinvolti nell’intervento e il numero di ore dell’orario di lavoro da destinare a percorsi per lo sviluppo delle competenze. Nel caso in cui sia la stessa impresa a farsi carico dell’erogazione della formazione, deve dimostrare di possedere i requisiti tecnici, fisici e professionali di capacità formativa per lo svolgimento del progetto stesso.

Il progetto deve dare evidenza delle modalità di valorizzazione del patrimonio di competenze possedute dal lavoratore, anche attraverso servizi di individuazione o validazione delle competenze. Inoltre, deve fornire indicazioni delle modalità di personalizzazione dei percorsi di apprendimento, sulla base della valutazione in ingresso, a partire dalla progettazione per competenze degli interventi coerente con gli standard professionali e di qualificazione.

Il limite massimo delle ore da destinare allo sviluppo delle competenze è individuato in 250 ore. Le attività di sviluppo delle competenze si devono concludere entro novanta giorni dalla data di approvazione della domanda da parte di Anpal (Agenzia nazionale politiche attive lavoro). Le domande di accesso al Fondo devono essere presentate ad Anpal entro il prossimo 30 giugno, al fine di garantire la conclusione delle procedure di rendicontazione e di spesa entra il 31 dicembre 2021.

I contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operative in azienda ai sensi della normativa e degli accordi interconfederali vigenti, possono realizzare specifiche intese di rimodulazione dell’orario di lavoro per mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa, ovvero per favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori, con le quali parte dell’orario di lavoro viene finalizzato a percorsi formativi. Dunque, l’orario di lavoro potrà essere rimodulato per consentire ai dipendenti la frequenza di corsi formativi i cui costi per le aziende, grazie all’intervento del Fondo, saranno a carico dello Stato.

Gli accordi collettivi devono individuare i fabbisogni del datore di lavoro in termini di nuove o maggiori competenze, in ragione dell’introduzione di innovazioni organizzative, tecnologiche, di processo di prodotto o servizi, in risposta alle mutate esigenze produttive dell’impresa e del relativo adeguamento necessario per qualificare e riqualificare il lavoratore in funzione dei fabbisogni individuati. Gli accordi possono prevedere lo sviluppo di competenze finalizzate ad incrementare l’occupabilità del lavoratore, anche al fine di promuovere processi di mobilità e ricollocazione in altre realtà lavorative.

Serena Grasso

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