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Occupazione femminile a livelli elevati da fine 2021: ancora pochi indeterminati

Occupazione femminile a livelli elevati da fine 2021: ancora pochi indeterminati

Occupazione femminile a livelli elevati da fine 2021: ancora pochi indeterminati

Dopo essere state più penalizzate rispetto agli uomini durante la crisi pandemica, dalla fine del 2021 l’occupazione femminile è cresciuta fino a raggiungere livelli storicamente elevati. A questa dinamica ha contribuito l’alta incidenza nel biennio 2021-22 della domanda di lavoro nei settori del commercio, del turismo e dei servizi alla persona, dove la quota di donne impiegate è maggiore.

Negli ultimi due anni le donne hanno però occupato solo un terzo dei posti a tempo indeterminato. E’ quanto si legge nel nota redatta congiuntamente dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, dalla Banca d’Italia e dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal).

La crescita della domanda di lavoro più marcata nelle regioni centro‑settentrionali.

La crescita della domanda di lavoro, evidenzia l’analisi, è stata complessivamente più marcata nelle regioni centro‑settentrionali, dove nei primi due mesi del 2023 si è concentrato oltre l’80 per cento dei posti di lavoro creati. Le regioni meridionali hanno tuttavia superato il sostanziale ristagno della seconda metà del 2022, registrando una dinamica occupazionale in lieve espansione.

redazione

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