fbpx

Reddito di cittadinanza, in Sicilia il crollo dopo i controlli

Reddito di cittadinanza, in Sicilia il crollo dopo i controlli

Reddito di cittadinanza, in Sicilia il crollo dopo i controlli

PALERMO - Tutto bene fino a che non sono scattati i controlli. La favola del reddito e della pensione di cittadinanza si è chiusa per molte famiglie siciliane.

Tra gennaio e febbraio la moria di percettori è stata evidente: a febbraio 2021, secondo l’Inps, si contano 205.241 nuclei percettori di reddito e pensione di cittadinanza. A gennaio invece erano 230.596, con un calo di circa l’11%. In particolare, sono venuti a mancare 23.089 redditi di cittadinanza, e 2.266 pensioni di cittadinanza. Se a gennaio il Rdc veniva percepito da 212.986 aventi diritto, a febbraio, il valore è sceso a 189.897, con una flessione del 10,84%. Ancora maggiore la riduzione per quanto riguarda la pensione di cittadinanza, che da gennaio, da 17.610, è sceso a febbraio a 15.344, con una flessione del 12,87%. La diminuzione del numero dei nuclei rispetto al mese precedente risente dell’aggiornamento della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), indispensabile per poter proseguire con l’erogazione del beneficio, che può essere stata presentata in ritardo o aver provocato la decadenza del beneficio.

Una analoga flessione era stata registrata anche lo scorso anno, nello stesso periodo, influenzata appunto dai termini di presentazione delle nuove dichiarazioni. Nel confronto con le altre regioni, la Sicilia registra un importo medio mensile di 607,53 euro, seconda solo alla Campania, che si trova prima dell’Isola anche come numero di singole persone coinvolte: oltre 600 mila persone contro i 500 mila siciliani.
Cifre stratosferiche, se si pensa che il totale italiano è di poco più di due milioni di persone, per cui due regioni vanno a coprire la metà del totale. Non è un caso che, se si allarga l’orizzonte alla suddivisione Centro, Nord e Isole, ben 1.641.216 persone coinvolte nella manovre risiedano nel meridione d’Italia.

Secondo i dati forniti dall’Inps a livello nazionale, a febbraio oltre un milione di nuclei familiari ha beneficiato del reddito o della pensione di cittadinanza con 2,3 milioni di persone coinvolte e un importo medio a nucleo pari a 564 euro. A gennaio, sempre secondo i dati riferiti dall’Inps, i nuclei beneficiari erano 1,2 milioni per 2,8 milioni di persone coinvolte. La provincia che in assoluto nel mese di febbraio ha avuto più nuclei beneficiari (143mila pari al 14% del totale con un importo medio a nucleo di 655 euro) è stata Napoli, a seguire Roma (68mila pari al 7% del totale e un importo medio di 538 euro) e Palermo (63mila pari al 6% del totale e un importo medio di 656 euro).

Tra gennaio e febbraio è stato revocato il beneficio a 36mila nuclei, con conseguente sospensione e azione di recupero del pregresso: la causa prevalente di revoca (33%) è stata la titolarità di autoveicoli o motoveicoli da parte di qualche componente del nucleo, effetto dei controlli generati grazie alla convenzione attivata da Inps con Aci. Altre cause di revoca sono state le dichiarazioni non conformi rispetto al patrimonio mobiliare (20%) e ai redditi da attività lavorativa (18%).

Dati interessanti riguardano anche il reddito di emergenza, dati che perfezionano il quadro già definito lo scorso mese: i nuclei percettori di almeno una mensilità della prestazione ai sensi del decreto rilancio, che ha previsto erogazioni per due mesi, sono circa 292 mila, con 703 mila persone coinvolte e un importo medio mensile di 559 euro. Il decreto legislativo 104/2020 all’articolo 23 prevedeva inizialmente l’erogazione di una sola mensilità ma il dl 137/2020 (decreto ristori) ha portato all’aggiunta di altre due mensilità, quella di novembre e quella di dicembre.

Michele Giuliano

risuser

Lascia una risposta

Chiusi
Chiusi

Inserisci il tuo username o il tuo indirizzo email. Riceverai via email un link per creare una nuova password.

Chiusi

Chiusi