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A Palermo Centrodestra spaccato, rischia la fine di Roma e Milano

A Palermo Centrodestra spaccato, rischia la fine di Roma e Milano

A Palermo Centrodestra spaccato, rischia la fine di Roma e Milano

PALERMO - Il centrodestra cerca una sintesi sul candidato sindaco alle elezioni Amministrative di Palermo dell’anno prossimo. Non sarà facile, considerato che finora i partiti hanno proceduto in ordine sparso (tanto che si può contare quasi un candidato a testa per ogni formazione politica) e che la trattativa potrebbe allargarsi includendo gli scenari di coalizione per le Regionali, che si terranno pochi mesi dopo le Comunali: difficile pensare che centrodestra e centrosinistra possano presentarsi ai due appuntamenti elettorali con coalizioni diverse in un così breve lasso di tempo.

Il coordinatore regionale di Forza Italia e presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha convocato la prima riunione del centrodestra per venerdì alle 18 all’Ars “dopo avere sentito tutti i partiti della maggioranza. Si tratta - ha detto - di un primo incontro per capire chi saranno i protagonisti del centrodestra per le prossime elezioni comunali a Palermo. Sarà importante capire quali e quante saranno le liste in appoggio alla candidatura che verrà scelta dal centrodestra”.

E che le strategie per le Regionali siano strettamente correlate alle Amministrative del capoluogo lo ha lasciato intendere l’ultima mossa del governatore Nello Musumeci, disposto perfino a correre da solo senza il consenso dei suoi alleati. La direzione regionale del suo movimento Diventerà Bellissima ha ufficializzato infatti “la road map sui prossimi incisivi passi da compiere all’interno del contesto politico regionale - si legge in una nota -, a partire dalla convention che si terrà il prossimo 20 novembre a Catania, sancendo al contempo due fatti inequivocabili: il primo è la ricandidatura di Nello Musumeci alla Presidenza della Regione, posizione chiara e inequivocabile nel solco della continuità nelle scelte e nell’impegno del Governo regionale per lo sviluppo e il rilancio della nostra terra.

La seconda è la candidatura di Alessandro Aricò a sindaco di Palermo. Anche questa una posizione chiara, adeguata ad una nuova Amministrazione che necessita impegno quotidiano, competenza e conoscenza profonda della città dopo il disastro amministrativo dell’era Orlando che in questi ultimi mesi si è ulteriormente aggravato. Forze fresche, giovani e competenti come quelle che Alessandro rappresenta - sottolinea il movimento del governatore -, giovane con una lunga esperienza amministrativa maturata prevalentemente in città e tra i banchi della Provincia prima e del Comune poi, passando a Sala d’Ercole a rappresentare gli interessi della Sicilia ma sempre con un occhio attento a Palermo e ai suoi problemi”.

Aricò si aggiunge a una già corposa lista che include, tra gli altri, anche Carolina Varchi, espressa da Fratelli d’Italia, il forzista Francesco Cascio, l’avvocato Francesco Greco e l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione Roberto Lagalla, da poco passato all’Udc e per il quale è arrivata subito l’investitura dello stesso Miccichè: “Lagalla è certamente uno dei possibili candidati a sindaco alle elezioni di Palermo”. Il nome della deputata Varchi è stato ufficializzato la scorsa settimana dal partito di Giorgia Meloni. “La coalizione di centrodestra si presenterà unita alle elezioni Amministrative”, ha assicurato il segretario cittadino Francesco Paolo Scarpinato, consigliere comunale a Palazzo delle Aquile.

La richiesta di accelerare sulle candidature è arrivata direttamente dal leader della Lega Matteo Salvini che, all’indomani della debacle nelle grandi città, da Napoli a Roma, da Milano a Torino fino a Bologna, aveva addebitato il tonfo del centrodestra al ritardo nella scelta dei candidati.

Anche al “centro” fervono le trattative dopo l’accordo tra Forza Italia e Sicilia Futura-Italia Viva, che presenteranno liste comuni sia alle Amministrative di Palermo sia alle Regionali. Un “accordo politico, serio e stretto”, lo ha descritto Miccichè, che ha aggiunto: “Quest’accordo avviene in Sicilia e se lo si vorrà replicare a livello nazionale bisognerà parlare con Berlusconi o Tajani. Ci lavoravamo da tempo, non è stata una operazione facilissima, Sicilia Futura-Iv ha persone forti nei territori e abbiamo operato per evitare eventuali conflitti che non ci sono. Si tratta di un’integrazione tra forze politiche che la pensano all'80% allo stesso modo, per il resto del 20% faremo in modo di trovare condivisioni”.

Da Italia Viva alla Lega è transitato invece un altro possibile candidato, Francesco Scoma, sul quale però Miccichè avrebbe posto un veto più o meno esplicito. Il Carroccio però potrebbe impuntarsi: Salvini sembra voler rivendicare sia la poltrona di Palazzo delle Aquile sia la presidenza della Regione. E un candidato a sorpresa potrebbe arrivare anche dal redivivo Totò Cuffaro, ormai tornato sulla scena politica. L’affollata sfida per la leadership del centrodestra, insomma, è appena iniziata.

Gaspare Ingargiola

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