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Autonomia differenziata, Cgil Sicilia preoccupata da parole Meloni

Autonomia differenziata, Cgil Sicilia preoccupata da parole Meloni

Autonomia differenziata, Cgil Sicilia preoccupata da parole Meloni

"Sul tema del Mezzogiorno c’è da essere preoccupati, emerge, infatti, una posizione contraddittoria, che enuncia di volere favorirne lo sviluppo ma che nel contempo apre alla scelta scellerata dell’autonomia differenziata che assesterebbe al sud e ai diritti di cittadinanza nel sud un colpo mortale, a partire da scuola e sanità". Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, a proposito delle dichiarazioni programmatiche della neo premier Giorgia Meloni. "Se saranno questi i fatti di cui parla il presidente del Consiglio - prosegue - essi vanno in una direzione inequivocabile. Del resto anche la posizione sul reddito di cittadinanza, non tiene conto che le più ampie sacche di povertà sono nel Mezzogiorno. Questo non significa che si vuole risolvere il problema con l’assistenzialimo, ma che non si vuole abbandonare chi si trova più in difficoltà creando nel frattempo occasioni di lavoro, ma non mi pare che il tema del lavoro sia centrale nelle dichiarazioni programmatiche".

Per il leader sindacale si tratta di "un'impostazione che di fatto non tiene conto delle disuguaglianze sociali e territoriali, che non mette al centro il lavoro e i diritti di chi lavora". Il segretario della Cgil Sicilia critica anche l’apertura alla flat tax, che "non apporterà alcun vantaggio ai redditi più bassi", ma anche la cosiddetta pax fiscale: "Da un lato si parla della sacrosanta lotta all’evasione fiscale e dall’altro si annuncia di volere perdonare chi ha evaso. Il retropensiero di tutte queste operazioni è che sarebbero i redditi più bassi, i lavoratori, i pensionati, i disoccupati a determinare i problemi dell’Italia. Per quanto il nuovo governo si trovi di fronte a una difficile situazione ereditata - sostiene Mannino - riteniamo che creare benessere significhi farlo a partire dal basso, significa creare lavoro e sviluppo economico, oltre che garantire la coesione territoriale e la solidarietà. Mentre si vuole fare l’autonomia differenziata si pensa inoltre alla scuola del merito, cioè si creano le condizione per il depotenziamento della scuola in una parte del paese con gravi problemi socio-economici. Tutto questo - conclude - servirà solo ad aumentare le disuguaglianze sociali e territoriali".

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