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Coronavirus, impianti di sci, le misure coordinate in ambito Ue

Coronavirus, impianti di sci, le misure coordinate in ambito Ue

Coronavirus, impianti di sci, le misure coordinate in ambito Ue

Un accordo a livello europeo per uniformare le misure restrittive che scatteranno con le vacanze di Natale e Capodanno, e l'ulteriore stretta sugli spostamenti tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, con il divieto di feste e appuntamenti di piazza e cenoni casalinghi "a numero chiuso" consigliato. Il Governo lavora su più fronti per far sì che gli interventi che saranno decisi con il prossimo Dpcm consentano di evitare gli errori fatti in estate e non siano vanificati dalle scelte degli altri Paesi, in particolare quelle relative allo sci visto che Conte ha ribadito il no alle assurde richieste di riapertura degli impianti da parte di alcune Regioni e una decisione in senso contrario da parte di altre nazioni rappresenterebbe un problema. Evitare le aggregazioni di persone che potrebbero crearsi intorno agli impianti sciistici: è questa la principale preoccupazione del Governo. E lo ha detto chiaramente in tv il ministro della Salute, Roberto Speranza: "Capisco che dietro le piste da sci ci sono persone che lavorano e che meritano il massimo rispetto. Il punto è evitare le tantissime aggregazioni che possono svilupparsi e i tanti trasferimenti di persone che vanno in vacanza nelle località sciistiche. Dobbiamo stare molto attenti e ricordare quanto è successo la scorsa estate, quando in tanti hanno abbassato la guardia". Evitare ogni spostamento non necessario fra Regioni, ha detto ancora il ministro Speranza. "In questo momento sono consentiti solo spostamenti da zona gialla a zona gialla. Vedremo l'evoluzione epidemiologica delle prossime settimane", ha osservato. "Bisogna evitare gli spostamenti non strettamente necessari, ridurre il più possibile le relazioni con le altre persone se queste non sono indispensabili e restare a casa ogni volta che è possibile". L'auspicio di un accordo europeo Sul fronte europeo, posizioni diversificate: il presidente francese Emmanuel Macron ha definito "impossibile" immaginare l'apertura di funivie e seggiovie per le feste. E all'intesa in ambito Ue, condivisa sia dal leader del Pd Nicola Zingaretti sia dal capo della Lega Nord Matteo Salvini, crede anche la Germania. E di un "coordinamento europeo" sulle misure hanno parlato lo stesso Conte e il presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen in una telefonata nella quale, ha detto il premier, c'è stato un "ottimo scambio di vedute" su questo e altri temi. "Preferirei che ci fosse un unico accordo: nessun impianto di risalita aperto - ha detto il ministro-presidente della Baviera Markus Soeder - Se vogliamo mantenere aperte le frontiere, abbiamo bisogno anche di un chiaro accordo sullo sci". "Non posso condividere l'iniziativa italiana - ha detto invece la ministro del turismo austriaca Elisabeth Koestinger - e qui ci sarà di certo un turismo invernale" poiché "i nostri operatori si baseranno su un ampio protocollo di sicurezza". In caso Bruxelles dovesse imporre lo stop, è quindi la conclusione di Vienna, sia l'Ue a ristorare un settore che dà lavoro a settecentomila persone. In attesa di capire se si arriverà davvero a qualcosa di concreto, il governo continua a lavorare sul nuovo Dpcm, con due obiettivi: far respirare l'economia nelle settimane che precedono il Natale ed evitare spostamenti di massa nei giorni delle feste vere e proprie. Quanto agli spostamenti, nulla si deciderà prima del tre dicembre e, anzi, è probabile che i provvedimenti per il periodo tra Natale e Capodanno arrivino con un secondo Dpcm a ridosso della vigilia. Ma la linea prevalente è quella dell'area rigorista del governo, supportata da tecnici e scienziati: evitare che ci si possa spostare liberamente tra le Regioni. Dunque maggiori vincoli anche per quelle in zona gialla.

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