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Coronavirus, “Ordinanza confusa”, la Regione chiarisce

Coronavirus, “Ordinanza confusa”, la Regione chiarisce

Coronavirus, “Ordinanza confusa”, la Regione chiarisce

PALERMO - La nuova ordinanza a firma del presidente della Regione siciliana sulle misure di prevenzione per contenere la diffusione del Covid-19 sarebbe in contrasto con le linee guida del governo nazionale. Lo ha affermato Ottavio Zacco, consigliere e presidente della VI commissione consiliare: “Così come pubblicata, l’ultima ordinanza emanata dal Presidente della Regione sta generando confusione non solo tra i cittadini, ma soprattutto tra i dirigenti scolastici. In particolare – ha detto Zacco - alcuni dirigenti scolastici hanno difficoltà ad interpretare l’articolo 1 in quanto nello stesso non si evince con chiarezza se l’obbligo all’uso delle mascherina riguarda anche le scuole in quanto le stesse rientrano nella categoria dei locali aperti al pubblico e pertanto dovrebbe prevedere l’utilizzo delle mascherine per l’intera durata delle lezioni anche quando le condizioni delle classi consente il distanziamento sociale previsto dai Dpcm, entrando di fatto in contrasto con la normativa nazionale che prevede l'utilizzo delle mascherine solo nei luoghi diversi dalle aule”.

Zacco ha dichiarato che questa ipotesi ha allarmato le famiglie che giudicano negativamente l’ipotesi che gli alunni tengano per tutta la durata delle lezioni la mascherina e allo stesso tempo ha chiesto un chiarimento dicendosi certo che il governatore Musumeci non aveva intenzione di dare questa disposizione così restrittiva. Il consigliere comunale aveva chiesto quindi che si facesse chiarezza attraverso una circolare esplicativa, affinché tutti i dirigenti scolastici, possano emanare le giuste direttive al personale scolastico.

Immediata la replica da parte della Regione siciliana che attraverso una nota dell’assessorato all’Istruzione ha proceduto a chiarire subito l’equivoco, spiegando che l’obbligo all'uso delle mascherine, in relazione alle scuole, “rimane circoscritto agli spazi comuni extra-aula, alle situazioni di distanza interpersonale inferiore a un metro e, all’interno dell’aula, solo se in movimento”.

Quindi viene precisato una volta per tutte che in aula durante le lezioni gli studenti saranno liberi dalle mascherine. La circolare va oltre: “Oltre alle mascherine chirurgiche, da tenere nella diretta disponibilità degli istituti scolastici, è consentito anche l’uso di quelle cosiddette ‘di comunità’, anche di stoffa e realizzate individualmente con materiale lavabile e riciclabile - precisa la circolare - purché le famiglie si prendano cura delle necessarie e regolari operazioni di pulizia e igienizzazione delle stesse. L’uso potrà pertanto essere concesso agli studenti, con particolare riferimento ai minori delle scuole primarie, soprattutto in virtù della possibile personalizzazione del dispositivo, ad esempio attraverso l'uso di tonalità cromatiche in grado di promuovere nei bambini una interpretazione ludica dell'adozione della mascherina”.

Ma chiarezza viene chiesta anche in merito alla disponibilità dei posti letto riservati alla cura del Covid 19. L’hanno chiesta i deputati regionali del Movimento Cinquestelle all’Ars e componenti della commissione Salute, Giorgio Pasqua, Salvatore Siragusa, Francesco Cappello e Antonio De Luca, che sulla vicenda hanno presentato una interrogazione. “Il numero dei contagi in Sicilia ha cominciato a correre e la Regione non può permettersi di farsi trovare impreparata con una programmazione a dir poco confusionaria e approssimativa”.

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