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Elezioni e coalizioni, i partiti brancolano nel buio

Elezioni e coalizioni, i partiti brancolano nel buio

Elezioni e coalizioni, i partiti brancolano nel buio

ROMA - Sono ancora aperti tutti i giochi del partiti politici per trovare le giuste alleanze alle prossime elezioni del 2023. Dal sondaggio Radar Swg, condotto in un periodo tra il 25 e il 31 ottobre scorso emerge che “l’offerta politica non è ancora definita, la legge elettorale nemmeno e le posizioni delle diverse forze politiche sono lontane dall`essere chiare”. Regna quindi la confusione e soprattutto l’indecisione su ipotesi e proposte sulla composizione delle coalizioni nel caso del sistema maggioritario. Il sondaggio peraltro offre lo spunto per una prima analisi su come si muoverebbero oggi gli elettori in alcuni scenari emersi nel recente dibattito pubblico. Nell’ipotesi di una offerta tripolare con un testa a testa tra centrodestra e centrosinistra e con la presenza del Movimento Cinquestelle, la vittoria spetterebbe alle destre, computo fatto semplicemente con la somma dei partiti, basata sulle attuali stime di voto. Il vantaggio sarebbe di 4 punti, divario che però si ridurrebbe, nell’ottica delle coalizioni, a un solo punto percentuale: in pratica, con la somma dei singoli partiti il centro destra raggiungerebbe - secondo il sondaggio - il 47,3% mentre il voto alla coalizione si fermerebbe al 45% .

La spiegazione è dovuta al fatto che la convivenza tra Forza Italia e Fratelli d’Italia non viene digerita da una parte dei rispettivi elettorati (il 10%). Ma anche tra le forze di sinistra la situazione non cambia. Nel caso in cui il centrosinistra, con una coalizione formata da Pd, M5s, SI, Verdi e Mdp potrebbe raggiungere solo il 44%, di poco sopra il 43,3 della somma che emerge dalle intenzioni di voto per ciscun partito di questa coalizione.

Anche in questo caso dal sondaggio emerge che il 10% degli elettori del M5s non voterebbe la coalizione. Infatti molti elettori del M5S e di sinistra non gradirebbero la presenza della componente moderata. Le defezioni sarebbero ancora più ampie in uno scenario in cui si troverebbero uniti Forza Italia, PD, M5S e centristi. Il dato più significativo emerso dalle passate elezioni è la disaffezione dell’elettore ai temi della politica, che sembra aver perso credibilità nei confronti della popolazione italiana. Lo dimostrano le deludenti percentuali di partecipazione al voto. E ancora di più il cittadino non sembra disposto a seguire il proprio partito, secondo il sondaggio, se questo prende una direzione poco gradita. La maggioranza degli elettori non seguirebbe il proprio partito in qualsiasi schieramento, per questo gli orientamenti di voto potrebbero cambiare in maniera significativa a seconda della collocazione delle diverse forze. Tuttavia i sostenitori di Lega e Fratelli d`Italia si rivelano essere i più fedeli. Il sondaggio disegna anche una mappa del gradimento dei partiti: Fratelli d’Italia si conferma, seppure di poco, primo partito con il 20,3% (-0,4). Seguono il Pd: 20,1, in salita (+0,4%), la Lega al 19% (-0,2%) e il Movimento Cinque stelle con il 16,3% (-0.3%). Forza Italia al 7,2% (+0,4). Seguono poi Azione con il 4,1%, Aarticolo 1 al 2,5, Sinistra Italiana (2,35), verdi (2,1%), +Europa (1,8%, Italia Viva (1,7%). Gli indecisi sono il 19% e quelli che esprimono l’intenzione di astenersi il 24%.

Raffaella Pessina

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