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Elezioni, la partita di Catania e il rischio frattura nel Centrodestra

Elezioni, la partita di Catania e il rischio frattura nel Centrodestra

Elezioni, la partita di Catania e il rischio frattura nel Centrodestra

Un braccio di ferro a tre. Un tiro della corda che rischia di non veder alcun vincitore. La crisi - perché, dopo il vertice palermitano di ieri pomeriggio terminato nuovamente con un nulla di fatto parlare di crisi è il minimo - del centrodestra alla prova evidentemente difficilissima di scegliere il candidato unitario per Catania, potrebbe degenerare ulteriormente in frattura. Lasciando la città in mano agli avversari o, e questo sarebbe lo scenario più cupo, a un gruppo tutt'altro che coeso, litigioso e pronto a "vendicarsi" alla prima occasione.

Centrodestra, troppi galli

I galli, nel centrodestra catanese sono tanti. Big con un peso reale in termini di consensi e di storia. Tra accuse affatto velate e ripicche, dita puntate e battutine, sembrano procedere speditamente per spingere la coalizione verso il baratro. La rottura tra alcuni alleati è dietro l'angolo eppure, i leader coinvolti nell'operazione Catania non sembrano quasi interessarsene. Troppa la voglia, da quel che sembra, della propria soddisfazione personale. D'Altronde, siamo in Sicilia e qui, si sa, l'orgoglio è più orgoglio. Se per questo si rischia di perdere la città di Catania - e a seguire altre istituzioni ben più importanti - poco importa.

A meno di due mesi dal voto centrodestra nel caos

A meno di due mesi dal voto etneo, dunque, nessun accordo è stato ancora raggiunto. Per la Lega di Salvini, che in Sicilia prende il volto di Luca Sammartino, resta in campo la deputata Valeria Sudano, nipote d'arte e compagna del vicepresidente della Regione e enfant prodige catanese. Nessun arretramento, ha ribadito ieri la commissaria del Carroccio Tardino. D'altronde, avranno pensato in casa Lega, il nome dell'avvocato Enrico Trantino, fatto ieri da Fratelli d'Italia, non sarebbe poi così diverso da quello avanzato precedentemente dell'ex assessore alla Salute, Ruggero Razza. Entrambi sono infatti espressione dell'ex presidente Nello Musumeci e tanto basta per il niet dei leghisti sammartiniani.

Crisi centrodestra, sullo sfondo la città

Sarà per questo che gli autonomisti, al contrario, lo accolgono come ottima proposta. D'altronde, lo stesso leader autonomista, Raffaele Lombardo, al congresso del Mpa del 18 marzo scorso non ha lesinato battutine verso la coppia Sammartino-Sudano, palesando ancor di più i rapporti tesi che ora sembrano tesissimi.Sullo sfondo c'è Catania, le sue necessità - tantissime - i soldi del Pnrr, e una campagna elettorale al momento spuntata. Ma che potrebbe risevrare nuove sorprese. Soprattutto in caso di frattura a destra. A guadagnare sarebbero i competitors che, tolto di mezzo anche Enzo Bianco - stoppato dalla Corte dei Conti - potrebbero sognare nel colpaccio. A cominciare dai deluchiani che potrebbero confluire insieme ai seguaci di Lanfranco Zappalà nel fronte progressita a sostegno di Maurizio Caserta. Ma questa, per adesso, è un'altra storia.

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