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Gregoretti, Salvini e l'invenzione del "turismo processuale"

Gregoretti, Salvini e l'invenzione del "turismo processuale"

Gregoretti, Salvini e l’invenzione del “turismo processuale”

"La situazione è grave ma non è seria". Ennio Flaiano lo diceva della politica italiana, ma la definizione calza a pennello anche per la vicenda che vedrà dopodomani l'ex ministro dell'interno Matteo Salvini davanti al Gup del Tribunale di Catania che dovrà decidere se rinviarlo o meno a giudizio per sequestro di persona e abuso d'ufficio per la vicenda dei migranti costretti a rimanere a bordo del pattugliatore italiano Gregoretti. Catania, da "Forza Etna" a "capitale della libertà" Forse anche per la concomitanza delle elezioni amministrative in Sicilia, il processo è stato trasformato dal capo della Lega Nord e dai suoi alleati in una sorta di circo mediatico: tre giorni di convegni e manifestazioni, che si svolgeranno nello spazio della Vecchia Dogana, nel porto, per celebrare "Catania capitale della libertà". Un bel salto dal tempo in cui i leghisti urlavano "Forza Etna". Il problema è che ogni manifestazione ha bisogno di un pubblico. E quindi, a parte gli inviti di Berlusconi e Giorgia Meloni ai propri iscritti, occorreva smuovere soprattutto i leghisti, quelli del Nord. Ed ecco che il popolo del #processateancheme si è ritrovato sui social della Lega Nord un banner pubblicitario per un volo Milano-Catania a soli quaranta euro andata e ritorno. Con il claim "Chi prima prenota, meno spende! Sosterrai il Capitano".
Il Pd parla di "turismo processuale" La vicenda ha scatenato l'ironia della segreteria provinciale del Pd catanese in un comunicato in cui annuncia la partecipazione - senza simboli né bandiere - alla contromanifestazione antirazzista di sabato in piazza Trento organizzata dalla rete "Mai con Salvini". "Apprendiamo che a Catania - si legge nella nota - arriveranno comitive di turisti 'lowcost' in fazzoletto verde, nel tentativo di inaugurare una deprecabile stagione del turismo giudiziario”. I dem si dicono scerti "che i catanesi non abboccheranno" a certi proclami "fortemente razzisti, reazionari e da avanspettacolo". E sul fronte del "turismo processuale" una sorpresa era giunta da "La nuova Padania", che, dopo il lancio dell'iniziativa, aveva sparato un titolo a effetto sul volo in questione: "Devi ripartire dopo 40 minuti, neanche il tempo per un cannolo".
Il titolo della Nuova Padania
"Leghisti not welcome" Senza contare che nell'aeroporto di Catania troveranno i cartelli "Leghisti not welcome" della rete siciliana "Mai con Salvini".
Uno degli striscioni nell'aeroporto di Catania
"Pur di riempire le piazze - hanno scritto su Fb gli esponenti della rete - Matteo Salvini, chiama a raccolta leghisti da tutta Italia. Ma gli unici a non essere benvenuti nella nostra terra sono loro. La Lega al Sud non ha sfondato e così l'occasione del processo per il caso Gregoretti diventa l'ennesimo tentativo di venire a far campagna elettorale qui in Sicilia. Se pensavano di poter fare una Pontida del Sud, si sbagliavano. Alle due giornate di odio e becera propaganda messe in piedi dai leghisti, contrapporremo iniziative, momenti artistici, dibattiti e socialità per raccontare la nostra terra, in netta contrapposizione alla Lega e a chi pensa di poterci insultare per anni e poi venire qui a fare passerelle elettorali anche durante processi che li vedono impegnati come imputati". Le contromanifestazioni Catania è stata tappezzata di manifesti in cui si presentano come conigli Salvini, il governatore Nello Musumeci e Pillon e si annunciano le iniziative, alcune già svolte. Il 29 settembre c'è stata infatti una "Giornata di mobilitazione regionale", ieri i giovani si sono riuniti per creare cartelli e striscioni. Oggi si svolgerà davanti La vecchia dogana, centro della tre giorni leghista, un flash mob organizzato dal movimento femminista internazionale #nonunadimeno (un'anticipazione sul testo proprio su Facebook: "La Lega è criminale/violenza è patriarcale/amica dei padroni/si fotte gran milioni"). Il due ottobre si preparerà la manifestazione prevista per le dieci del mattino in piazza Trento con un seminario in diretta Facebook e un incontro tra le realtà siciliane.
Il tre la contromanifestazione Il tre, come detto, la manifestazione regionale alla quale parteciperanno, senza bandiere, anche il Pd e altri esponenti politici. Il quattro, infine, un'assemblea regionale della rete antirazzistica. "La Sicilia - spiegano gli organizzatori - non ha niente a che vedere con Salvini e con la Lega, con chi semina odio e discriminazione, con chi è nemico delle lavoratrici, dei lavoratori, delle donne, di chi non ha un lavoro, di chi, senza un futuro, prova a tutti i costi a costruirsene uno".
I manifesti affissi sui muri di Catania
Catania diventa circo mediatico Salvini è stato comunque bravo a montare il circo mediatico che culminerà con il processo in una Catania blindata. E anche questo ha sollevato polemiche politiche. La deputata nazionale del Movimento Cinque Stelle Simona Suriano ha dichiarato che si tratta di "un dispendio di energie e di costi per lo Stato, e quindi per i cittadini, per un politico che non ha dimostrato alcun senso istituzionale". Salvini attacca la magistratura "Salvini attacca la magistratura - ha aggiunto -, sta alimentando il discredito nella legge e spiace vedere che il presidente della Regione Musumeci e l'assessore Razza avvallino tutto ciò presenziando alla convention. Il crollo della Lega al Sud è sintomatico: i cittadini hanno capito l'inconsistenza e la mancanza di senso dello Stato di Salvini".

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