Per le sigle sindacali, “i lavoratori regionali sono utilizzati dal governatore quale strumento per portare avanti campagne demagogiche finalizzate a velare l’inefficacia della propria azione politica, addossando agli stessi le responsabilità della politica incapace (dopo ben tre anni di governo) di dare una svolta organizzativa improntata all’efficacia, alla digitalizzazione dei procedimenti e alla complessiva modernizzazione: con l’ultima provocazione di volere procedere ai concorsi pubblici ancor prima di attualizzare il sistema classificatorio alle reali esigenze dell’amministrazione e dei cittadini, di attivare le progressioni verticali e non mettendo in campo tutte le competenze già presenti all’interno della macchina regionale e che oggi vengono sostanzialmente sfruttate per svolgere mansioni superiori”.
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