fbpx

Musumeci ai partiti: “Donne in giunta? Serve qualità”

Musumeci ai partiti: “Donne in giunta? Serve qualità”

Musumeci ai partiti: “Donne in giunta? Serve qualità”

PALERMO - Il presidente della Regione torna a parlare della sua giunta tutta al maschile. L’occasione è stata una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans a margine della quale i giornalisti sono tornati a chiedergli un commento in merito alla polemica nata dopo la sostituzione dell’unico assessore donna con un rappresentante maschile. Musumeci è stato chiaro. “La donna in giunta c’è sempre stata e io credo che la donna in politica offra un valore aggiunto. Tutto però è legato all’offerta del personale dirigente da parte delle forze politiche e in questo senso ho lanciato un appello”.

Il governatore ha condiviso la necessità di impegnare le donne nella politica. “I miei primi collaboratori sono tutte donne proprio perché ritengo che abbiano una marcia in più”. Musumeci ha poi criticato il Pd perché nel gruppo parlamentare non c’è alcuna presenza femminile. In pratica il presidente della Regione ha chiarito di non avere nulla contro la presenza delle donne in politica, a patto che siano “capaci” e non semplici presenze dovute alla parità di genere. Come si ricorderà, tutto è nato lo scorso 30 dicembre quando, l’assessore regionale alle Autonomie locali e Funzione pubblica Bernadette Grasso ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico e in una lettera affidata ai media ha espresso tutto il proprio orgoglio per aver potuto ricoprire l’incarico di assessore regionale e forse anche un po’ di rammarico per questo cambio di poltrona. Di rimpasto si parlava da tempo soprattutto a seguito delle richieste di Forza Italia di sostituire i propri due assessori , Grasso appunto e Edy Bandiera che aveva la delega all’Agricoltura. Al loro posto sono entrati Tony Scilla e Marco Zambuto. All’indomani della nomina, il Pd ha depositato un ricorso al Tar contro l’esclusione delle donne dalla giunta siciliana ed ha impugnato i decreti di nomina dei neo-assessori. P

roprio mercoledì scorso, il Quotidiano di Sicilia ha pubblicato in esclusiva l’intervista a Margherita Ferro (leggi qui l'intervista), Consigliera regionale di Parità, in cui ci ha spiegato di aver chiesto di sanare questa lacuna alle due maggiori cariche regionali: i presidenti di Regione, Musumeci e Ars Micciché. Dai quali peraltro non ha ricevuto alcuna risposta e la sua richiesta è rimasta lettera morta.
“L’attenzione al genere non è certamente solo per esaudire un disposto di legge – ha dichiarato Ferro nell’intervista - ma per la reale convinzione della possibilità di arricchire il governo della Regione siciliana di esperienze e punti di vista in grado di costituire un valore aggiunto all’azione che si intende mettere in campo soprattutto a seguito della crisi provocata da questa pandemia che ancora oggi non ci abbandona”.

La Consigliera Ferro ha detto che è arrivato il momento “dell’emanazione di un testo che garantisca la parità nella rappresentanza all’Ars, onde colmare il gap esistente. L’attuale legislatura conta infatti solo 18 Onorevoli regionali donne su un totale di 70; in mancanza di una norma, e dunque della cogenza di essa, le donne restano fuori dalle stanze di rappresentanza istituzionale. La scarsa presenza delle donne, non può essere certo etichettata come “questione di parte”, ma un reale problema che lascia fuori metà della popolazione siciliana. Una conquista a cui bisognerà mettere mano, una rivoluzione quanto mai necessaria e indifferibile e che richiederà un impegno alle future generazioni”.

 

Raffaella Pessina

risuser

Articoli simili

Lascia una risposta

Chiusi
Chiusi

Inserisci il tuo username o il tuo indirizzo email. Riceverai via email un link per creare una nuova password.

Chiusi

Chiusi