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Nuovo Decreto sicurezza, al Senato il Pd accusa la Lega, "squadristi"

Nuovo Decreto sicurezza, al Senato il Pd accusa la Lega, "squadristi"

Nuovo Decreto sicurezza, al Senato il Pd accusa la Lega, “squadristi”

Urla e accuse incrociate di mattina. E di pomeriggio il passaggio dalle parole ai fatti con decine di senatori della destra, perlopiù leghisti, che hanno accerchiato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà "colpevole" di aver posto "troppo presto" la fiducia sul nuovo Decreto sicurezza che sostituisce quelli voluti da Matteo Salvini. E alla fine l'occupazione dell'aula. I fedelissimi di Salvini hanno trasformato il senato in un ring, fra accuse di "squadrismo" lanciate dagli esponenti del Pd dopo l'episodio di d'Incà e generiche accuse di "aggressioni comuniste" da parte della Lega. Soltanto ieri sera è stata tregua e oggi si vota con la fiducia. A Palazzo Madama la tensione era stata fatta salire da Salvini al quale evidentemente non andava giù il successo del Governo italiano con la liberazione dei pescatori sequestrati in Libia. Il capo della Lega aveva tuonato contro l'"azzardo" del Governo sull'operazione dei servizi di intelligence: "Certe cose prima si fanno e poi si annunciano". Lo aveva zittito il presidente dei senatori Dem, Andrea Marcucci: "Alzare la voce e fare confusione in un giorno come questo è semplicemente sbagliato". Nel pomeriggio l'esame del nuovo Decreto sicurezza, che manda in pensione quelli fortemente voluti da Salvini, con ben tredicimila emendamenti, quasi tutti firmati dalla Lega. Che ci fosse ostruzionismo era prevedibile, così come era prevedibile che la risposta fosse l'annuncio della fiducia da parte del ministro pentastellato D'Incà, bruciando sul tempo il senatore forzista Ignazio La Russa, che stava presiedendo l'aula, e ha provato inutilmente a stopparlo. Poi la corsa dei senatori del centrodestra verso gli scranni del governo, per protestare, con decine di senatori con la mascherina accalcati attorno al ministro e qualche gomitata di troppo, secondo il leghista Cristiano Zuliani che ha accusato genericamente "un comunista" senza dire chi è. Dario Parrini del Pd, invece, ha parlato chiaro: "E' un vile atto di squadrismo parlamentare tollerato dal presidente di turno La Russa". D'Incà ha spiegato che la fiducia è stata posta correttamente e c'è un precedente con il decreto "Spazzacorrotti" nel governo M5s-Lega. Ma i leghisti non ci stanno a rinunciare al loro ostruzionismo e ai tredicimila emendamenti: "vogliono impedirci la discussione", e occupano i banchi del governo. Dopo un po' però la protesta si ferma di fronte alle regole anti-covid: bisogna sanificare l'aula e quindi va liberata.

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