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Palermo, tariffe degli impianti sportivi, Orlando nella bufera

Palermo, tariffe degli impianti sportivi, Orlando nella bufera

Palermo, tariffe degli impianti sportivi, Orlando nella bufera

PALERMO - Non si placano le polemiche sulla delibera, approvata dalla Giunta Orlando e propedeutica al Piano di riequilibrio, che aumenta le tariffe di impianti sportivi e palestre comunali. Aumenti anche del 380% per strutture che in questi anni non hanno certo brillato per efficacia dell’organizzazione e dei servizi.

Basti pensare alla piscina comunale, sinistrata da guasti e disservizi continui alle pompe di riscaldamento, alla caldaia, perfino agli asciugacapelli, per tacere dei problemi organizzativi con i turni del personale. All’impianto di viale del Fante il biglietto di ingresso orario individuale passerà da 1,55 a 3,50 euro (+126%) mentre il ridotto (invalidi al 74% o più, under 16, over 65, studenti liceali e universitari, forze dell’ordine, vigili del fuoco e redditi Isee inferiori ai seimila euro) aumenterà addirittura del 380% passando da 52 centesimi a 2,50 euro. La stangata non risparmierà le società sportive con aumenti a tappeto per l’assegnazione di spazi e fasce orarie per eventi e manifestazioni al di fuori delle partite dei campionati federali. Colpiti dai rincari il PalaMangano e il PalaOreto, le palestre scolastiche e comunali (Bonagia, Borgo Nuovo, Borgo Ulivia e Sperone), le piste di pattinaggio e lo Stadio delle Palme, dove la tariffa annuale per le società partecipanti ai campionati assoluti (Allievi, Juniores, Promesse e Seniores) sarà di duemila euro e quella per le società giovanili (Esordiente, Ragazzi, Cadetti) sarà di 990 euro. Aggiornate perfino le tariffe e i biglietti di impianti inagibili e da ristrutturare come il Velodromo o il Palazzetto dello Sport.

“Le associazioni sportive subiranno il colpo maggiore – ha dichiarato il capogruppo del Pd Rosario Arcoleo - subendo rincari fino al 73% presso lo stadio delle Palme [3]. Così, per esempio, chi pagava 1.150 euro l’anno adesso ne verserà 2.000. Strade alternative per ridurre i costi esistono, come affidare gli impianti sportivi ai privati. Sicuramente colpire le società sportive, già in difficoltà in questi anni di pandemia, non è la strada giusta per Palermo”.

Va detto che i prezzi di biglietti, tariffe e abbonamenti erano fermi dal 2008, in base alle soglie minime e massime stabilite da una delibera del Consiglio comunale. Nel 2011 Sala delle Lapidi aveva ritoccato il tariffario ma l’aggiornamento non è stato mai applicato. “La delibera di Giunta – hanno attaccato il capogruppo di Italia Viva Dario Chinnici e il presidente della Commissione Sport Francesco Bertolino - che introduce le nuove tariffe con aumenti per gli impianti sportivi, in alcuni casi, superiori del 300%, è l’ennesimo atto di arroganza e mancanza di visione della Giunta che adotta provvedimenti emergenziali senza alcuna condivisione con le realtà coinvolte e il Consiglio comunale. Così come già avvenuto con la proposta che prevede l’introduzione di un biglietto per lo Spasimo, anche in questo caso si aumentano i costi senza alcun progetto di rilancio, mantenendo servizi spesso indecenti, con il solo obiettivo di fare cassa. Ancora più grave è prevedere questo pesante aumento in questo momento storico, con impianti chiusi per cantieri infiniti o mai partiti e nelle poche strutture aperte dove spesso sono le società sportive a sostituirsi all’Amministrazione per rendere vivi gli impianti con attività e competizioni. Negli ultimi anni abbiamo assistito alla totale mancanza di organizzazione e programmazione con il paradosso di eventi svolti a porte chiuse con tribune inagibili, ed oggi si presenta alle società, che in questi anni sono state abbandonate, un ulteriore inaccettabile rincaro da parte di un’Amministrazione sorda e incompetente”.

“La delibera con la quale la Giunta ha rimodulato le tariffe degli impianti sportivi – ha replicato l’assessore allo Sport, Paolo Petralia Camassa - è in linea con il percorso del Piano di riequilibrio che, si rammenta, rappresenta l’occasione per riorganizzare la macchina comunale e per evitare le conseguenze del dissesto che, con riferimento alle tariffe dello sport, provocherebbe un aumento fino al massimo di quanto stabilito dalla delibera di Consiglio comunale del 2011. Per fare un esempio, la tariffa oraria massima per l’ingresso in piscina sarebbe di 10 euro”.

“Nel rimodulare le tariffe – ha aggiunto l’assessore - si è tenuto conto, attraverso un lavoro minuzioso degli uffici, dei tariffari di altre città che gestiscono direttamente, come Enti Locali, gli impianti sportivi. L’adeguamento, inoltre, tiene conto anche delle esigenze di accessibilità mantenendo, come nel caso della tariffa oraria della piscina comunale, un prezzo pari alla piscina meno costosa tra gli impianti italiani. Occorre ricordare ai consiglieri Chinnici e Bertolino, che evidentemente lo dimenticano, che da anni è iscritto all’ordine del giorno del Consiglio il nuovo regolamento per la gestione degli impianti sportivi, che consentirebbe una migliore organizzazione del servizio, regolamento che è stato per un anno intero affrontato da me insieme alla commissione Sport del Comune. Forse per i consiglieri la Ztl viene prima dello sport, dato che è stato ed è ancora l’argomento più in auge nella discussione politica”.

“Delle due l’una – ha concluso Petralia Camassa - o alcune forze politiche tifano per il dissesto, e quindi nel caso, per esempio, della piscina per un aumento a 10 euro della tariffa oraria, o non hanno consapevolezza della fase storica che stanno vivendo centinaia di Comuni rispetto a un problema sistemico derivante dalla finanza diretta”.

Gaspare Ingargiola

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