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Pd nisseno, analisi della sconfitta referendaria: "Una seria e condivisa riflessione s'impone a tutta la classe dirigente di questo partito, dalla base fino ai vertici"

Pd nisseno, analisi della sconfitta referendaria: "Una seria e condivisa riflessione s'impone a tutta la classe dirigente di questo partito, dalla base fino ai vertici"

Pd nisseno, analisi della sconfitta referendaria: “Una seria e condivisa riflessione s’impone a tutta la classe dirigente di questo partito, dalla base fino ai vertici”

"Il Partito Democratico di Caltanissetta prende atto del risultato del Referendum costituzionale che nella scorsa notte ha visto la preponderante vittoria dei No tanto a livello nazionale quanto a livello regionale e locale". Così il segretario cittadino del Pd, Ivo Cigna, all'indomani dell'esito referendario, in una nota. "Passata l’amarezza del giorno dopo - aggiunge - una seria e condivisa riflessione s'impone a tutta la classe dirigente di questo partito, dalla base fino ai vertici". Il Pd nisseno ritiene "doveroso riconoscere l’onore delle armi a un Presidente del Consiglio che ha profondamente legato la sua ragion d’essere in politica alle riforme necessarie per modernizzare questo Paese" e considera "incontrovertibile" il dato "di una sconfitta netta, su cui la nostra comunità politica è chiamata a riflettere ed agire". L'analisi si sposta sui dati in Sicilia, che "hanno visto il No vincere ben oltre la media nazionale, attorno al 71% - percentuale confermata pure nella provincia di Caltanissetta".
Un risultato definito, senza mezzi termini, "sconfortante", su cui "certamente ha contribuito la difficile situazione col Governo regionale e il forte senso di incertezza percepito da larghi strati sociali e professionali". Il pensiero va ai "precari della sanità, della formazione, gli operatori del terzo settore, i dipendenti delle ex Province, che hanno visto eroso il proprio potere contrattuale", e non solo, anche "prospettive occupazionali" e "stabilità". La conclusione: "E' proprio da queste categorie che occorre riprendere il filo di un dialogo che negli ultimi tempi si è purtroppo deteriorato, al fine di ricostruire un consenso che non venga percepito come a scapito di qualcuno, ma inclusivo e propositivo proprio per quelle fasce più esposte alla precarietà del lavoro e alla labilità dei diritti".

Nicola Digiugno

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