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Il Terzo polo si sgretola e Matteo Renzi parla a tutto campo del futuro di Italia Viva

Il Terzo polo si sgretola e Matteo Renzi parla a tutto campo del futuro di Italia Viva

Il Terzo polo si sgretola e Matteo Renzi parla a tutto campo del futuro di Italia Viva

ROMA - Il Terzo polo si sgretola e Matteo Renzi parla a tutto campo del futuro di Italia Viva, tentando di andare oltre le polemiche con l’ex alleato Carlo Calenda, leader di Azione, che invece parla di due gruppi politici separati in casa.“Non replico e continuo a non farlo – ribadisce Renzi - fa tutto da solo. Io sono diverso. Credo nella democrazia interna: chi ha idee, critiche e suggerimenti è il benvenuto nei congressi. Credo nella dignità della politica: il progetto di creare un polo riformista serio è più importante di ogni ambizione personale. E per uno come me la bussola è solo la visione politica del futuro, non le piccinerie e gli egoismi dei singoli”.

Intanto, in caso di rottura dei due gruppi Renzi ha già fatto sapere che IV non andrà al gruppo Misto e annuncia che il congresso di Italia Viva si terrà il 15 ottobre. “Congresso provinciale, regionale e nazionale. Anche il nazionale - dice Renzi - come richiesto da alcuni amici nelle scorse settimane”. Il leader di Iv conferma poi l’agenda dei prossimi appuntamenti che vedono: la scuola di formazione “meritare l’Europa in Sicilia” dal 5 al 7 settembre, la festa nazionale di Italia Viva a Santa Severa dal 14 al 17 settembre e il 30 settembre la fine del tesseramento.

Uno dei punti di maggior attrito tra Renzi e Calenda è il tema del salario minimo e oggi il leader di Iv insiste: “Essendo agosto è scattata la tradizionale caccia alla raccolta di firme. Il campolargo con la Cgil sta raccogliendo le firme per la proposta di legge ‘Conte e Altri’. La Cisl per la partecipazione dei lavoratori agli utili, che ho sottoscritto. Noi rilanciamo con una vecchia proposta di legge: Aboliamo il Cnel. Che senso ha mantenere un carrozzone inutile che costa agli italiani senza produrre risultati? Chiudiamo il Cnel e riapriamo il Parlamento: chi vuole firmi qui”.

E immaginando il quadro politico tra un anno afferma che Meloni resterà premier, ma il governo subirà un rimpasto. “È la sinistra che fa da stampella a Meloni. Sulla Rai, Conte è a pieno titolo in maggioranza. Io non faccio una guerra ideologica alla premier, perché se lei dice cose giuste io sto dalla parte del Paese. E non divento giustizialista per compiacere i grillini. Ma resto all’opposizione”.

Non si fa attendere la replica di Fabrizio Benzoni deputato di Azione: “Questo modo di fare politica che si offre a maggioranze con tutto l’arco parlamentare, dai 5S a Fdi, non ha alcun altro obiettivo se non il potere fine a se stesso. Ed è l’esatto opposto di quanto cerchiamo di fare in Azione. Bene abbiamo fatto a riprendere un percorso autonomo. L’obiettivo di Renzi era quello di usare nuovamente Azione per superare il quorum alle Europee e poi cercare di entrare al Governo. Per questo ha demolito la Federazione del Terzo Polo riprendendosi in mano Italia Viva”.

“Spiace dovere spiegare al collega Benzoni - ha replicato il senatore Az-Iv, Ivan Scalfarotto - che Renzi non usa Azione per raggiungere il quorum. È vero invece che Azione ha usato le firme di Renzi e di Italia Viva per entrare in Parlamento, cosa che a Benzoni non sarebbe mai successa senza il decisivo sostegno di firme e voti di Italia Viva”.

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