Un flop annunciato: il rapporto tra Sicilia e PNRR resta drammaticamente negativo. I fondi europei destinati all’Isola continuano a non essere spesi e, senza un’accelerazione, entro il 30 giugno 2026 potrebbero andare restituiti miliardi di euro a Bruxelles.
I dati arrivano da Open PNRR, progetto della Fondazione Open Polis, aggiornati al 30 giugno 2025. La Regione conferma: solo il 31,63% dei pagamenti è stato effettuato nei confronti delle ditte appaltatrici.
I numeri del PNRR in Sicilia
Alla Sicilia sono stati assegnati 19,4 miliardi di euro, di cui 15,3 miliardi dal PNRR. I progetti finanziati sono 22.438, con priorità a digitalizzazione (5.136), scuola e ricerca (5.713) e lavoro e imprese (4.222).
Eppure, al 1° settembre 2025, i pagamenti rendicontati ammontavano a soli 5 miliardi, su quasi 15,9 miliardi disponibili. I progetti completati sono appena il 9,4%: 2.050 su oltre 22.000.
Opere in ritardo e rischio fondi persi
Gran parte dei progetti risulta ancora con target definiti ma senza programmazione esecutiva. Tempi tecnici ormai incompatibili con la scadenza 2026.
Un caso emblematico è quello delle infrastrutture idriche: solo il 2% degli interventi è completato, mentre oltre il 50% è ancora in collaudo. A Palermo, i fondi per la nuova rete idrica sono fermi allo 0,28%.
L’allarme di Ance e Bruxelles
L’Ance Sicilia denuncia i ritardi e chiede di rimodulare le risorse anche oltre il 2026, concentrandole su priorità come housing sociale, rigenerazione urbana, emergenza idrica e transizione climatica.
Dal Parlamento europeo intanto arriva un monito: i fondi non spesi rischiano di essere dirottati altrove, con l’ipotesi di convogliarli nel programma Rearm EU.
Politica e imprese in pressing
Il deputato europeo Filippo Scerra (M5S) denuncia: “La Sicilia è penultima in Italia per utilizzo del PNRR, con appena il 13% delle risorse spese rispetto al 29% della media nazionale”.
Anche l’eurodeputato Marco Falcone avverte: senza proroghe, gran parte dei progetti rischia di rimanere incompleta.
di Hermes Carbone
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