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Sarebbe bello copiare il cervello in un Cd

Sarebbe bello copiare il cervello in un Cd

Sarebbe bello copiare il cervello in un Cd

Pensate che enorme ricchezza di memoria e di elaborazione vi sono stati e vi sono nei cervelli di grandissimi scienziati e pensatori nel corso dell’umanità. Ma anche ricchezze di minori dimensioni nei cervelli di tante persone comuni, ovvero di altre che hanno inventato dal nulla oggetti o servizi, come Google, Apple, Facebook.
La ricerca produce continue innovazioni, che aggiungono e moltiplicano quelle esistenti in un divenire che aiuta l’umanità a crescere, l’ha fatta uscire dalle caverne e la fa vivere meglio. Tuttavia, non sempre si riesce a diminuire il divario fra chi sta molto bene e chi sta molto male, all’interno dei 7,2 miliardi di persone umane viventi.
Non si capisce come la Scienza non si sia indirizzata verso il recupero dell’enorme quantità di tesori, che vanno inevitabilmente perduti, con la cessazione fisica del corpo umano, dentro cui è racchiusa l’intelligenza ed il cervello sottostante, che è contemporaneamente serbatoio e software. Mettere a frutto quanto precede farebbe compiere all’umanità un grande balzo in avanti.

La questione prospettata, per la quale non sembra vi siano soluzioni alla vista, non riguarda solamente i cervelloni, ma anche tutte le persone comuni, le quali, se vi fosse una tecnologia che consentisse la registrazione del contenuto del proprio cervello, potrebbe lasciare ai propri cari un’impronta del modo di pensare, nonché di quello che si è pensato, elaborato e deciso.
Certo, un’ipotesi di terzo tipo come questa comporterebbe un rischio, consistente nel mettere a nudo tutto quello che ognuno di noi ha nella propria testa; non solo, ma anche tutto quello che ha pensato, che ha deciso e che ha realizzato. Cosicché verrebbe fuori una scheda che farebbe vedere con precisione se una persona umana è vissuta nel solco del bene o in quello del male.
Immaginate poi se questa sorta di maieutica, cioé l’estrazione dal cervello di una persona del suo contenuto, si potesse fare forzosamente nel caso di delitti o reati, come la giustizia potrebbe diventare più spedita ed efficace .
Ma sorgerebbero facili obiezioni sulla violazione della persona umana.

Prospettare una situazione teorica è l’anticamera della volontà di approfondirla e di cercare risposte. Così nascono nuove situazioni e si intravedono nuovi aspetti di circostanze esistenti, che non si vedevano nella giusta luce.
L’elaborazione conseguente all’uso della nostra intelligenza è una grande ricchezza, non sempre conseguente alla cultura ed alla conoscenza, perché vi sono persone capaci di elaborare in maniera intuitiva e di vedere più lontano di chi magari possiede due lauree. Il vecchio detto contadino scarpe grosse e cervello fino sta a fagiolo in questa prospettazione.
Se è vero che l’ignoranza non aiuta a diventare persone libere, se è vero che la conoscenza non sempre aiuta a diventare liberi, tuttavia, chi sa ha più carte nel gioco della vita rispetto a chi non sa. Anzi, chi sa spesso usa il potere della conoscenza per prevaricare chi ha la difficoltà dell’ignoranza.
Vi è sempre il bilanciamento fra conoscenza ed ignoranza nel vivere comune.

Sarebbe bello copiare il cervello in un Cd. Con la straordinaria potenza delle attuali banche dati, che non hanno limiti quantitativi, mettere insieme le copie dei contenuti del cervello, ripetiamo hardware e software, dai quali fare elaborazioni incrociate, ricavandone sapienza immensa, utile all’ulteriore progresso dell’umanità.
Non credo, nella mia minuscola conoscenza, che qualcuno abbia pensato a una ipotesi di questo tipo. Sicuramente la mia ignoranza al riguardo mi fa credere che, invece, altri vi abbiano pensato e magari abbiano fatto tentativi per rendere realizzabile questa ipotesi. Non ho avuto la fortuna di leggere molto né della prestigiosa rivista Science, né dell’altra, Nature, con la conseguenza che non posso affermare quanto precede.
Tuttavia, ognuno di noi ha il diritto di sognare un domani migliore e una umanità che diminuisca l’attuale divario tra benessere e malessere, secondo il quale, rispetto a circa 2 miliardi di persone che stanno bene o benissimo, ve ne sono 5,2 miliardi che stanno male e malissimo.
Anche a questo serve sognare, ma con i piedi ben piantati a terra!

Carlo Alberto Tregua

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