Un “indicatore sintetico di aderenza” integrato nel Nuovo sistema di garanzia dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) per misurare l’aderenza terapeutica nelle malattie croniche in maniera standardizzata a livello nazionale: è la proposta formulata da 'Italia Longeva', l’associazione nazionale per l’invecchiamento e la longevità attiva del ministero della Salute, per dare una risposta concreta al problema della scarsa aderenza alle cure, particolarmente rilevante tra gli anziani e fortemente acuito dalla pandemia.
Con oltre 8 milioni di over 65 affetti da almeno una malattia cronica, 5 milioni e mezzo che ne hanno almeno tre e circa 2 milioni di anziani costretti ad assumere almeno 10 farmaci al giorno - si legge in una nota - l’aderenza alle cure rappresenta un fattore chiave per garantire una vecchiaia attiva e il più possibile in salute e, al contempo, la tenuta del Ssn.
Prendendo in considerazione alcune tra le più diffuse malattie cardiovascolari, livelli di aderenza almeno pari all’80% consentirebbero di ottenere un risparmio totale annuo di 522 milioni di euro per le dislipidemie e di 898 milioni di euro per l’ipertensione.
Tra le diverse azioni implementate per migliorare l’aderenza, quelle che si sono rivelate maggiormente costo-efficaci e dunque in grado di incidere in maniera significativa sulla riduzione dei costi sanitari - spiega ancora la nota - sono rappresentate dagli interventi educativi rivolti ai pazienti e al personale sanitario, l’utilizzo di farmaci in associazione fissa o di poli-pillole che consentono di semplificare la terapia, il coinvolgimento delle farmacie e del personale sanitario, la riduzione della spesa out-of-pocket (interamente a carico del cittadino) e il monitoraggio dell’aderenza tramite interventi ad hoc.
(ADNKRONOS)
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