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Malattie respiratorie in costante aumento a causa della qualità dell'aria

Malattie respiratorie in costante aumento a causa della qualità dell'aria

Malattie respiratorie in costante aumento a causa della qualità dell’aria

Nuovi approcci della medicina per affinare e perfezionare le cure per le malattie respiratorie in costante aumento nella società moderna. Se n’è parlato alcuni mesi fa a Catania durante il congresso nazionale della associazione dei pneumologi cui hanno partecipato mille esperti del settore. Il simposio è stato organizzato dalla Società italiana di pneumologia della quale è presidente il prof. Carlo Vancheri, catanese.

A distanza di poco tempo il dibattito su queste malattie gravi e invalidanti è tornato nuovamente in auge alla luce della fine della pandemia da Covid 19, sancita da un documento dell’Oms. Abbiamo parlato col prof. Vancheri - ordinario di Malattie respiratorie all’Università di Catania e direttore dell’Unità operativa al Policlinico - dell’incidenza delle malattie dell’apparato respiratorio sulla popolazione italiana e siciliana.

Professore qualche giorno fa l’Oms ha posto finalmente la parola fine alla pandemia da Covid che ha mietuto milioni di vittime e tantissime polmoniti atipiche. Oggi avete ancora malati che assistete per postumi della terribile malattia?

“Assolutamente sì - esordisce -. Continuiamo a seguire alcuni pazienti che hanno avuto polmoniti da Covid, che abbiamo prima trattato con terapie farmacologiche e oggi con una riabilitazione respiratoria. Devo dire che mi aspettavo conseguenze croniche nella popolazione ben peggiori per il virus, invece la percentuali di chi ha ancora sintomi è minore. Inoltre devo aggiungere che ancora oggi qualche polmonite atipica da Covid la vediamo e la trattiamo. Ma si tratta di polmoniti che colpiscono soprattutto soggetti molto fragili o che hanno fattori di rischio. è molto difficile oggigiorno che una polmonite Covid si manifesti in un soggetto sano e giovane”.

Purtroppo le malattie respiratorie non riguardano soltanto il Covid…

“La Pneumologia è di grande attualità. C’è un forte legame tra le patologie respiratorie e l’ambiente, la qualità dell’aria che respiriamo, le esposizioni a prodotti di tipo professionale, il fumo di sigaretta. Ci sono tante cause in cui le patologie respiratorie hanno rilievo. Anche dal punto di vista epidemiologico queste patologie sono tra le primissime cause in termine di frequenza e mortalità. Si tratta di una disciplina che ha rilevanza e va messa probabilmente in relazione alle continue esposizioni delle persone di tipo ambientale e professionale nelle aree industriali”.

Nel caso specifico di Catania lei rileva un aumento dei soggetti broncopatici cronici causati da un aggravarsi dell’inquinamento?

“Sicuramente malattie come la Bpco sono in aumento non solo a Catania, ma in tutto il mondo. Secondo statistiche, circa il 5-6% della popolazione mondiale è affetta dalla broncopneumopatia cronico ostruttiva. Si tratta di una malattia da mettere sicuramente in relazione al fumo della sigaretta, ma non si può escludere che esposizioni di tipo ambientale in ambienti inquinati possa causare un aggravamento della patologia”.

Il fumo si conferma una delle cause maggiori di malattie broncopolmonari. Cosa consiglierebbe oggi a un fumatore accanito?

“La risposta iniziale è ovvia ed è quella di smettere. Però il problema è più ampio. Non basta la volontà del paziente. Ci vorrebbero più centri antifumo e soprattutto, da un punto di vista culturale, anche noi medici dovremmo dare il buon esempio e intervenire nei primissimi sintomi della malattia, quando comincia nel soggetto una tosse continua al mattino. Ecco lì sarebbe il momento di intervenire perché si può ancora fare prevenzione. Invece tendiamo tutti a sottovalutare questi sintomi sino all’insorgenza della insufficienza respiratoria e a una invalidità”.

Nel suo reparto al Policlinico di Catania, utilizzate tecniche avanziate contro queste malattie?

“Dal punto di vista delle terapie mediche ormai utilizziamo tutte le più moderne terapie farmacologiche, in particolare nella Bpco. Inoltre abbiamo un centro di riferimento per le fibrosi polmonari che è tra i più grandi in Italia e dove vengono condotte anche sperimentazioni. E abbiamo anche un centro mirato per il trattamento dell’asma grave, con l’utilizzo di farmaci rivoluzionari, gli anticorpi monoclonali, che riescono a tenere sotto controllo la malattia nei pazienti che hanno un’asma grave e invalidante, riuscendo a cambiare la storia clinica della malattia”.

L’Asma è una delle patologie che affligge anche chi è affetto da allergia grave… Cosa deve fare il paziente allergico per non trovarsi a combattere contro una malattia che può diventare invalidante?

“Il soggetto grave deve consultare lo specialista che può tenere sotto controllo i sintomi con delle terapie specifiche. In certi casi, in base alla sostanza naturale che causa l’allergia, si può fare prevenzione come si fa nei bambini allergici agli acari della polvere, per i quali si fa prevenzione negli ambienti dove il bambino vive attraverso una pulizia specifica di tutte le stanze”.

Giuseppe Bonaccorsi

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