"Sorrisi, battute e sfottò. Ma anche tanta solidarietà, comprensione per il nostro disagio e timori per un possibile futuro senza assistenza primaria. In tanti fanno foto e selfie con il proprio medico da postare sui social per aiutarci. I nostri pazienti stanno reagendo così alla nostra protesta, appena partita, che prevede lo spegnimento delle luci nei nostri studi, illuminati solo dalle candele, per ricordare alla politica che tra caro energia e inflazione siamo al lumicino". Lo spiega all'Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), che sta monitorando la manifestazione partita negli ambulatori italiani di medicina generale, fatta coincidere, volutamente, con la protesta dei medici dipendenti del Ssn, in piazza a Roma in difesa della sanità pubblica.
Fimmg: "Pazienti molto preoccupati"
"Il monito è che dimenticare i medici di famiglia nella legge di Bilancio è come spegnere l’Articolo 32 della Costituzione sul diritto alla salute", aggiunge Scotti. "I pazienti chiedono informazioni rispetto all'iniziativa in atto - continua Scotti - e chiaramente sono molto preoccupati perché hanno coscienza della difficoltà a poter scegliere un medico di famiglia. Hanno altrettanta coscienza che il servizi sul territorio, in tutte le attività compresa la continuità assistenziale, sono sempre meno presenti. E temono la privatizzazione".
A rischio servizio pubblico e gratuito
Per quanto riguarda i medici "si aspettano risposte precise rispetto al modello di medicina del territorio che si vorrà praticare in questo Paese: se si vuole mantenere un servizio sanitario nazionale pubblico, quindi investendo in risorse umane, oppure se si vuole procede in una direzione diversa. A rischiare veramente sono i cittadini potrebbero non avere più accesso a un servizio pubblico e gratuito", conclude.
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