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Roghi, anche nel Catanese un’altra giornata di inferno

Roghi, anche nel Catanese un’altra giornata di inferno

Roghi, anche nel Catanese un’altra giornata di inferno

LINGUAGLOSSA (CT) - Altra notte di fuoco a ridosso del Parco dell’Etna, nella frazione Presa di Linguaglossa, centro turistico di montagna in provincia di Catania. Le fiamme hanno divorato un’area boschiva con diverse coltivazioni, per lo più vitigni. E sono stati danneggiati anche alcuni casolari. Vigili del fuoco, Protezione Civile, Corpo Forestale, soccorritori e volontari provenienti anche da altre province dell’isola, sono stati impegnati tutta la notte e fino all’alba per domare il vasto incendio nell’area.

Non solo il Parco dell’Etna, altri incendi hanno interessato altre provincie del catanese. Le criticità maggiori hanno riguardato Tremestieri Etneo, zona a Nord del capoluogo etneo e le campagne in territorio di Grammichele e nel calatino.

Incendi anche a Paternò, dove nei giorni scorsi un agricoltore è morto schiacciato dal suo trattore nel tentativo di spegnere un incendio in un podere nell’area di Ponte Barca.

“Dopo i ripetuti incendi all’Oasi Ponte Barca, nel territorio di Paternò, non è più rinviabile un intervento forte della Regione e dello Stato per tutelare la salute delle persone e dell’ambiente”.

A lanciare l’allarme è la deputata M5S all’Ars, Gianina Ciancio, che per sollecitare l’attenzione del governo Musumeci già lo scorso giugno aveva presentato un’interpellanza all’Ars, rimasta purtroppo lettera morta.

“Non parliamo - ha detto Ciancio - di episodi isolati, ma di continue aggressioni ad un territorio abbandonato dalle istituzioni, a danno degli agricoltori e degli allevatori. Avevamo lanciato l’allarme in tempi non sospetti, quando la vulnerabilità dell’Oasi era a livelli altissimi ed era facilmente prevedibile l’attacco di folli criminali. Nell’interpellanza chiedevo ‘l’impiego di una sorveglianza tramite personale regionale e/o strumenti tecnologici nell’area per scongiurare l’appiccarsi di roghi in prossimità dell’imminente stagione secca. Qualche giorno fa un ragazzo è morto cercando disperatamente di salvare la sua terra. Una tragedia annunciata che non può più lasciare indifferenti coloro che hanno il dovere di tutelare sia gli operatori economici che le nostre risorse naturali”.

“Non è più tempo di proclami e giustificazioni. A Paternò - ha concluso la deputata - serve immediato sostegno a chi ha perso tutto e soprattutto serve la continua presenza dello Stato per non far sentire soli i cittadini contro queste menti deviate e criminali”.

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