TAORMINA (ME) - Un orto botanico, un Museo multimediale e percorsi naturalistici totalmente nuovi. Sono questi i progetti che la Regione siciliana si è impegnata a realizzare nella Riserva orientata di Isola Bella, una delle principali attrazioni di Taormina e di tutta la Sicilia.
Nei giorni scorsi, l’assessore regionale all’Ambiente, Totò Cordaro, ha visitato il sito naturalistico per annunciare i rinnovati impegni del Governo regionale per rafforzare la tutela e la valorizzazione dell’area protetta taorminese, che è gestita dall’Università di Catania attraverso il consorzio Cutgana. Si tratta di riqualificazioni innovative e importanti, soprattutto dopo un anno di grande sofferenza dovuto al covid e alle continue chiusure che hanno interessato il sito, insieme alle altre attrazioni del Parco archeologico di Taormina-Naxos. Rinnovare adesso l’Isola Bella assume quindi un segnale positivo che la Regione vuole dare, in vista della prossima stagione balneare e turistica dell’Isola, a partire proprio dalla capitale del turismo siciliano.
Si tratta in particolare, di riportare alla luce un orto botanico già esistente all’interno dell’isolotto - segnalato dalla De Agostini sin dal 1970 - ma del tutto sconosciuto negli ultimi tempi, grazie alle risorse provenienti dai fondi europei del Fesr 2014-2020, per la “tutela e la valorizzazione di aree di attrazione a rilevanza strategica”. Il progetto Hortus, così denominato, provvederà così a riqualificare entro il 2021 i giardini di Villa Caronia (la storica dimora esistente sull’isola) e a ripristinare le serre che vi dimoravano, per affiancarvi un museo naturalistico multimediale, con l’obiettivo di valorizzare le biodiversità esistenti nell’isolotto, a cominciare da una particolare lucertola endemica dal dorso rosso. I nuovi siti saranno collegati inoltre, da un nuovo sistema di mobilità leggera sostenibile, cioè studiato per le biciclette.
La presentazione dei progetti è arrivata quasi parallelamente a un documento di diffida, sottoscritto da quattro associazioni ambientaliste (Legambiente, Wwf, Man e Patrimonio Sicilia), contro la possibilità di concessioni demaniali, riguardanti tra l’altro anche lo specchio d’acqua della Riserva, che sarebbero consentite dal Piano di utilizzo del demanio marittimo (Pudm). Il Piano, che è stato adottato dal Comune di Taormina nel 2019, prevede in particolare la possibilità che nelle baie antistanti la Perla dello Ionio possano essere collocati fino a nove campi boe, che permetterebbero l’attracco di imbarcazioni, in mancanza di un porticciolo. Gli ambientalisti hanno puntato il dito contro il dipartimento regionale Ambiente, il Demanio di Messina e il Comune, proprio per prevenire la possibilità che vengano autorizzati gli attracchi nella baia di Isola Bella, ma nelle vicine baie di Mazzeo, Spisone, San Nicola, Mazzarò e Villagonia, ricordando che si tratta di zone archeologiche sottomarine già vincolate, ricadenti nella protezione europea di Rete Natura 2000 e classificate a elevato rischio idrogeologico.
Pericolo però già sventato dal sindaco di Taormina, Mario Bolognari, il quale ha dichiarato che non verranno approvate nuove concessioni rispetto a quelle già da tempo esistenti. Anche per la prossima estate infatti, gli unici campi boe consentiti saranno quelli di Villagonia e di Mazzeo, cioè gli specchi d’acqua taorminesi più ampi e senza vincoli ambientali. Nelle altre baie invece, saranno installati soltanto i corridoi di avvicinamento per le imbarcazioni turistiche, al fine di tutelare l’ambiente e i bagnanti. Ricordiamo infatti, che i corridoi di avvicinamento - in particolare quello di Isola Bella per il quale sono già stati assegnati 6 mila euro per l’allestimento - servono proprio a tutelare la Riserva, obbligando le imbarcazioni a utilizzarli a motore spento per raggiungere gli utenti in spiaggia.
Massimo Mobilia
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