Veri e propri fiumi in piena scorrono per le strade di Catania, dalla circonvallazione al centro, trascinando detriti, spazzatura e foglie secche che inevitabilmente vanno a depositarsi nei tombini, otturandoli ulteriormente. Piove ininterrottamente da ore ed è stata proclamata l’allerta meteo “arancione” dalla Protezione Civile, che invita alla prudenza e a limitare gli spostamenti, anche se le scuole – secondo le ultime notizie diffuse dal Comune – resteranno comunque aperte nella giornata di domani. E mentre continua a cadere acqua sulla città, i catanesi commentano sui social - dall’auto o da casa – la situazione in vari punti di Catania. “Strade come fiumi macchine come battelli” - scrivono commentando un video, “Davvero senza parole, situazione impressionante” – raccontano invece Laura e Matilde, rimaste bloccate in auto per circa un quarto d’ora durante quella che hanno definito “una vera e propria bomba d’acqua che si è abbattuta sulla città”.
Caos e disagi anche nel resto della giornata, per via della pioggia abbondante che ha paralizzato il traffico in diverse zone della città. Chi è uscito dall’ufficio alle 14 è arrivato a casa alle 16. Come Carla, che ha impiegato un’ora e venti minuti per arrivare da una traversa di viale Mario Rapisardi a piazza Santa Maria di Gesù e che ha pubblicato una foto su Facebook per condividere con i suoi amici l’odissea del rientro a casa. A cui in molti sono andati incontro, non solo i frequentatori della zona attorno allo stadio Angelo Massimino di Catania, ma anche gli sfortunati che hanno dovuto attraversare la città per raggiungere circonvallazione e tangenziale. Dario, per esempio, ha impiegato poco più di un’ora per raggiungere il posto di lavoro, bloccato nel traffico in una “situazione mai vista prima”.
Ingorghi che neanche i vigili – inzuppati sotto l’acqua - sono riusciti a sbrogliare. “Un incubo – ha commentato la giovane Ilaria, costretta a tornare da scuola a piedi – per non parlare delle strade che, come ogni pioggia, si trasformano in fiumi in piena, rendendo una situazione già difficile insostenibile”.
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