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Referendum, alta affluenza dei giovani anche se molti sconoscono la Costituzione

Referendum, alta affluenza dei giovani anche se molti sconoscono la Costituzione

Referendum, alta affluenza dei giovani anche se molti sconoscono la Costituzione

Come hanno votato i giovani italiani al referendum costituzionale di domenica 4 dicembre? Secondo i sondaggi pubblicati da Quorum per Sky Tg 24 nella maratona post voto, tra i 18 e i 34 anni il SI è stato votato dal 19% dei giovani italiani, mentre il NO ha spopolato con l’81 per cento.

Quanti di loro, però,conoscono veramente la Costituzione? Quanti di loro hanno votato con piena consapevolezza? A scuola - posso testimoniare - i ragazzi spesso non conoscono la differenza tra Governo e Parlamento e non hanno mai aperto il libro di Educazione civica, anche solo per consultare il testo della Costituzione, in genere riportato alla fine. Per la verità succedeva anche alla mia generazione (i nati negli anni 70) di rivendere il libro di Educazione civica perfettamente nuovo “mai aperto”.

Addirittura nella redazione del “Quotidiano di Sicilia”, nel corso di selezioni di stagisti tra studenti universitari di primo anno di facoltà economiche e giuridiche, è successo che alcuni non sapessero rispondere alla domanda “Che cosa è l’Assemblea regionale siciliana” oppure “Qual è la differenza tra il Presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio dei ministri”.

Se la notevole affluenza alle urne, che ha visto protagonisti anche i giovani, vuole essere segnale di un avvicinamento alle Istituzioni, è importante, più che mai, educare alla conoscenza della Costituzione a partire dalle scuole. I dirigenti scolastici dovrebbero sfruttare le opportunità create dalla Buona Scuola, avendo a disposizione numerosi docenti abilitati all’insegnamento del Diritto nelle scuole superiori. Che essi, dunque, non vengano utilizzati solo come tappa-buchi ma vengano chiamati a tenere corsi di Educazione alla legalità, con l’obiettivo di fare diventare i giovani alunni cittadini consapevoli, ma liberi, cioè senza influenzare la loro opinione sulle caratteristiche della nostra forma di governo.

Il bravo insegnante, così come il bravo giornalista, provvede a trasferire conoscenza, il primo con la docenza, il secondo con i suoi articoli o servizi radiofonici o televisivi, senza cercare di inculcare la propria opinione. I discenti, i lettori, gli spettatori e gli ascoltatori apprendono e scoprono contenuti, per diventare sempre più liberi. Non dimentichiamolo mai.

Lucia Russo

lucia russo

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