MAZARA DEL VALLO (TP) – La Città di Hajto. Potrebbe essere ribattezzata così Mazara del Vallo. Si, perché da tempo, ormai, si è passato ogni limite. Che il primo cittadino abbia l’hobby della ceramica può anche andar bene, ma che debba porre la sua firma, ‘Hajto’, di produttore di ceramiche anche sullo stemma cittadino non è proprio tollerabile. In alcuni angoli di Mazara da anni ceramizzati, con gusto più o meno dubbio, si è arrivati pure a farsi pubblicità gratuitamente attraverso l’emblema istituzionale della Città. La foto dello stemma sponsorizzato è stata scattata oggi – a due metri dall’Arco normanno – di cui ci siamo occupati in un altro post, sempre oggi. È lecito tutto ciò? I dubbi sono molteplici. Ricordiamo ai meno attenti che l’uso dello stemma cittadino è disciplinato in modo molto dettagliato dallo Statuto comunale (Art. 2 Sede, territorio, stemma, bollo e gonfalone) al comma 3: “Il Comune ha lo stemma, il sigillo e il gonfalone,(…) riconosciuti ai sensi di legge. Il loro uso e riproduzione da parte di privati, enti, istituzioni o associazioni, sono disciplinati dalla legge e dal regolamento e sono consentiti esclusivamente previa autorizzazione del Comune. Se a ciò aggiungiamo che c’è una ditta privata che commercializza, anche con un negozio in centro città, i manufatti in ceramica del primo cittadino Nicola Cristaldi (Hajto), ci poniamo due domande: 1) se, come e quando è stata rilasciata la necessaria autorizzazione all’apposizione della firma del ceramista nella riproduzione in ceramica dello stemma comunale; 2) se non vi sia un conflitto d’interessi (pubblicità occulta o gratuita) tra il ceramista sindaco Cristaldi (che regala i propri manufatti alla Città) ed il ceramista che vende i manufatti a firma Hajto ad altri clienti. La Città ed il suo stemma è di tutti o è solo di qualcuno?

Alessandro Accardo Palumbo
www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo
Twitter: @AleAccardoP