“In un anno “normale”, si legge da una nota -, un anno senza pandemia e senza la drammatica conta giornaliera di morti e contagiati, Siracusa da molte settimane ormai sarebbe in gran fermento, e oggi si appresterebbe all'inaugurazione della nuova stagione delle Rappresentazioni classiche.
Sono un evento grandioso – lo dico per chi non ha mai assistito agli spettacoli del Teatro greco – che si ripete da 107 anni, sul quale Siracusa ha costruito gran parte della sua immagine nel mondo e ha fatto crescere un pezzo consistente della sua economia.
La stagione della Fondazione Inda - prosegue il sindaco di Siracusa -, non è solo un appuntamento culturale realizzato all'aperto nel più grande (e meglio conservato) teatro antico d'Occidente: essa è un avvenimento che coinvolge tutta la città. Progressivamente, da febbraio a luglio, non c'è ente pubblico, organizzazione culturale, attività legata al turismo – per non parlare delle centinaia di maestranze direttamente coinvolte negli spettacoli – che non si organizzi per accogliere al meglio i 150 mila spettatori che arrivano a Siracusa per assistere al mese e mezzo di repliche nella cavea del colle Temenite.
È partendo da questo dato di realtà che sento di non condividere l'anticipazione fatta ieri dal ministro Franceschini alla Camera, rispondendo a un'opportuna interrogazione dell'onorevole Ficara (il parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle ha chiesto al ministro Franceschini la possibilità di aumentare del 50% la capienza massima, ndr).
Il limite di mille posti (salvo deroghe regionali), in vista di una riapertura estiva – sottolinea Italia -, fissato dal ministro per i contenitori all'aperto, è ampiamente insufficiente per le esigenze degli spettacoli classici siracusani e sarebbe, per altro, immotivato se rapportato all'ampiezza del nostro teatro, che potrebbe tranquillamente ospitare fino a duemila spettatori nel pieno rispetto dei protocolli e del distanziamento sociale.
Il limite dei duemila posti non è stabilito a caso ma è il frutto di analisi e valutazioni costi/benefici sviluppate, già dall'esplodere della pandemia, all'interno del Cda della Fondazione Inda.
La forza delle Rappresentazioni classiche si basa essenzialmente su due pilastri: l'unicità della proposta culturale (le tragedie dei grandi autori greci recitate nel loro contesto naturale) e la grandiosità della messa in scena. Sono i veri motivi di richiamo di un pubblico che nei numeri non ha eguali nel teatro italiano e che consentono, allo stesso tempo, di rendere l'evento economicamente sostenibile.
Gli spettacoli dell'Inda - conclude il sindaco di Siracusa - riescono a reggersi autonomamente per il 70 per cento grazie allo sbigliettamento, e già portare la capienza del teatro a duemila spettatori significherà per la Fondazione sottoporsi a nuovi sacrifici e dover richiedere ulteriori aiuti pubblici, per altro tagliati nel corso degli anni”.