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Usa, l'America si riunisce e abbraccia Joe e Kamala

Usa, l'America si riunisce e abbraccia Joe e Kamala

Usa, l’America si riunisce e abbraccia Joe e Kamala

"Sarò un presidente che unisce e non un presidente che divide. Torniamo ad ascoltarci, siamo tutti americani". Marca la netta differenza con l'ex inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, il neopresidente Joe Biden che, mentre l'America continua a festeggiare la sua vittoria con il numero record di 75 milioni di voti, comincia già a tentare di ricucire un Paese stremato dal coronavirus con un messaggio di riconciliazione nazionale. Solidarietà sembra essere la sua parola d'ordine: "Diamoci una possibilità aiutandoci l'uno con l'altro, non ci sono stati blu o stati rossi, ci sono solo gli Stati Uniti" ha detto Biden nel Chase Center di Wilmington, la cittadina in cui vive, nel suo discorso della vittoria. E subito un accenno al mostro comune da combattere, dopo il negazionismo di Trump: "Il nostro lavoro inizia con il mettere sotto controllo il covid. Non risparmierò alcuno sforzo contro questa pandemia" ha detto il presidente eletto, che proprio oggi insedia la sua commissione anti-coronavirus promettendo al Paese guarigioni reali e simboliche. "Basta trattare i nostri oppositori come nemici", ha detto ancora Joe Biden lanciando un appello all'unità nazionale. "Il mondo ci guarda", ha aggiunto, "e noi torneremo ad essere un Paese rispettato nel mondo". "La gente di questo Paese ha parlato - ha detto Biden -, abbiamo ottenuto una vittoria convincente". Convincente ormai per tutti tranne che per l'ex inquilino della Casa Bianca che continua a parlare di battaglie legali perché non riesce ancora ad accettare la resa, nonostante il pressing delle persone a lui più vicine, tra cui la moglie Melania, la figlia Ivanka e il genero-consigliere Jared Kushner. Trump si è detto pronto a "regnare" fino all'ultimo minuto che gli è concesso, ossia il venti gennaio, quando, volente o nolente, dovrà definitivamente lasciare l'incarico. Intanto il mondo apre le braccia a Biden: dopo i messaggi di felicitazioni provenienti da un'Europa che spera si torni a combattere il coronavirus a livello internazionale, anche le Borse asiatiche e il mercato dei future a Wall Street hanno aperto la settimana in rialzo dopo la vittoria della coppia Biden-Kamala Harris. Intanto proprio la vicepresidente infiamma gli americani - e le americane - ancor più di Biden: è stata ricevuta a Wilmington con un'ovazione e ha subito ringraziato gli americani "per aver fatto sentire la loro voce" ai seggi: "grazie per aver votato in massa. Avete scelto la speranza, l'unità, la scienza e soprattutto la verità". "E' un nuovo giorno per l'America - ha detto Kamala Harris - e non importa per chi avete votato: io e Joe saremo leali, onesti e sempre pronti ad avere cura di tutti voi e delle vostre famiglie". "Sono la prima donna vicepresidente - ha detto - ma non sarò l'ultima. Questo è un paese delle opportunità". E rivolgendosi alla bambine le ha invitate a "sognare con ambizioni". Chi è Joe Biden Un veterano con 47 anni di politica alle spalle, esperto di affari internazionali e gaffeur impenitente. Oltre che 'zio buono' degli americani abituati alle intemperanze esplosive della presidenza Donald Trump e uomo della middle class segnato da terribili tragedie familiari: questo è Joe Biden, l'ex vice di Barack Obama che gli americani hanno eletto alla Casa Bianca. 78 anni tra due settimane, Biden è un democratico moderato arrivato con titubanza alla presidenza: nel 2016, devastato dalla morte per tumore al cervello del figlio Beau, rifiutò di candidarsi e avrebbe avuto forse più chance di Hillary Clinton. Presidente per tre lustri della Commissione Esteri del Senato, Biden aveva cominciato ad occuparsi di affari internazionali nel 1997, dopo aver perso, da numero uno della Commissione Giustizia, la battaglia contro la nomina del giudice nero conservatore Clarence Thomas alla Corte Suprema: uno dei togati che, in caso di ricorso di Trump, potrebbe sbarrargli la strada. Dalla Pennsylvania all'Oval Office: Joseph Robinette Biden è nato in una famiglia irlandese a Scranton, la grigia città delle miniere di carbone simbolo del fiasco dell'industria tradizionale, ma da quando aveva dieci anni ha vissuto nel Delaware, lo Stato dove, negli anni del Senato, è tornato ogni sera in treno per far da padre ai figli dopo essere rimasto vedovo. Primo presidente cattolico dopo Jfk - in tasca ha il rosario di Beau - Biden è favorevole all'aborto e, in linea con papa Francesco, alla difesa del clima: "Rientrerò nell'accordo di Parigi il primo giorno alla Casa Bianca", ha promesso dopo le elezioni. Da ragazzo era balbuziente. Soprannominato 'Dash' (trattino) perché non finiva le frasi, è guarito esercitandosi allo specchio. Suo padre, ricco e scapestrato da giovane, aveva subito rovesci finanziari e il piccolo Joe lavorava sette giorni su sette vendendo auto da un concessionario, pulendo caldaie, passando la domenica dietro un banchetto al mercato. Mai studente brillante ma ottimo atleta, nel 1972, a soli 29 anni e dopo aver fatto l'avvocato, si candidò al Senato: solo lui e la famiglia pensavano che ce la potesse fare, ma venne eletto. Breve però la gioia del trionfo: poco prima di Natale la moglie Neilia e la figlia di 13 mesi Naomi rimasero uccise in un incidente stradale. I due maschi, Beau e Hunter, finirono in ospedale gravemente feriti. Fast forward a oggi: anche Beau, ex procuratore del Delaware e capitano della Guardia Nazionale, è morto lasciando nel padre un vuoto incolmabile. Hunter, il minore, gli ha causato inquietudini e guai, tra dipendenze dalla droga e business spericolati in paesi come Ucraina e Cina rimbalzati sul padre con accuse di conflitto di interesse. Biden ha anche una figlia, Ashley, dalla seconda moglie Jill Jacobs, italo-americana (il nonno partì da Messina e il cognome originario era Giacoppo), professoressa in un community college, sposata nel 1977 nella Chiesa dell'Onu a New York. Ha due cani: Major e Champ. La corsa vinta è la terza di Biden alla Casa Bianca: l'ultima nel 1987 finì male quando si scoprì che aveva "copiato" un discorso da un leader inglese. Nel 2008 a Obama aveva portato un bagaglio di esperienza e un cuore sincero. Ne era stato ricompensato con un accesso senza precedenti nelle stanze dei bottoni: partner, oltre che amico, del più giovane presidente che, tra i molti incarichi, gli aveva affidato nel 2008 quello di affrontare il "disastro continuo" della crisi economica dal punto di vista della classe media, da lui definita "la vera spina dorsale del Paese". Chi è Kamala Harris Kamala Harris entra nella storia come la prima donna, e la prima donna afroamericana, a diventare vicepresidente degli Stati Uniti. A 54 anni si presenta come il volto giovane della Casa Bianca di Joe Biden, in grado di prendere per mano il partito democratico e proiettarlo verso il futuro. Un futuro che potrebbe vederla rompere anche quel soffitto di cristallo al quale aspirava Hillary Clinton e diventare, in una staffetta con Biden nel 2024, la prima donna presidente. Ex procuratrice di San Francisco prima e della California poi - prima donna anche in questo caso a ricoprire tali incarichi -, Harris ha conquistato un seggio in Senato nel 2016, anno della vittoria di Donald Trump. E al presidente ha subito dichiarato guerra, non ritenendolo il ritratto né l'aspirazione della sua America e di quella di milioni di donne e minoranze. Il Senato l'ha proiettata sul palcoscenico della politica nazionale con gli "interrogatori" all'ex ministro della giustizia Jeff Session e quelli a Brett Kavanaugh, nominato alla Corte Suprema da Trump. Il prestigio conquistato l'ha spinta nel 2019 a considerare di correre per la Casa Bianca: nonostante ci abbia messo anima e corpo, il suo tentativo non è però andato a buon fine ed è stata costretta a ritirarsi. Le primarie le hanno concesso però l'occasione di diventare un volto familiare per milioni di democratici, conquistati anche grazie al duro scontro proprio con Biden, per il quale si era rivelata una delle rivali più agguerrite. Celebre l'aspro confronto fra i due nel corso di uno dei dibattiti: Kamala aveva rinfacciato a Biden di essersi compiaciuto della collaborazione con due senatori segregazionisti negli anni Settanta. Non contenta, aveva raccontato all'America di conoscere una ragazzina nera che per fortuna era potuta andare in una scuola migliore grazie a un servizio di scuolabus per le minoranze che vivevano nei quartieri più disagiati. Servizio al quale - ha ricordato - il senatore Biden si era opposto: "Quella ragazzina ero io". Prima del 2016 Kamala Harris aveva già attirato l'attenzione di Barack Obama, che l'aveva definita la più bella procuratrice americana. Un commento che l'aveva mandata su tutte le furie tanto da chiedere, e ottenere, le scuse dell'allora presidente. Colta e trascinatrice di folle, molti la chiamano proprio l'"Obama donna", un soprannome ingombrante che però non l'ha mai spaventata e che non le ha impedito di criticare l'ex presidente sull'immigrazione. "Non ero d'accordo con il mio presidente" e con l'ordine di espellere ogni immigrato senza documenti, a prescindere dai precedenti penali, ha detto durante un dibattito delle primarie. Alla tradizionale famiglia americana dei Biden, Harris affianca una famiglia moderna e allargata. Sposata con Douglas Emhoff, che potrebbe diventare primo second gentleman della storia, Harris non ha figli suoi ma è la "Momala" - questo è il suo soprannome - di Cole e Ella, le figlie che il marito ha avuto dalla prima moglie. "Ho avuto tanti titoli nella mia carriera ma Momala sarà sempre quello che ha il maggior significato", ha confessato.

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