MILANO - Che i gusti degli italiani a tavola si stessero orientando sempre più verso una cucina healthy è ormai assodato. Ora però queste preferenze diventano sempre più evidenti anche nel fuori casa che in tempi di lockdown diventa consegna a domicilio di piatti pronti.

Secondo i dati dell’Osservatorio di Just Eat, app per ordinare online cibo a domicilio, gli ultimi sei mesi del 2020 hanno registrato una crescita della cucina healthy del +72% e ancora il vegetariano con +127%, il vegano con +90%, il poké con +76%, le insalate con +63%, il biologico con +20% e il senza glutine con +7%. Negli ultimi 6 mesi è soprattutto il vegano ad aver spopolato per il più alto picco di crescita soprattutto a pranzo con +153%, mentre a cena sono le insalate (+105%) e il vegetariano (+95%) a farne da padroni.

Una tendenza che si riflette anche nell’aumento, nell’ultimo anno, dei ristoranti che si sono avvicinati al digital food delivery con un +158% per quelli specializzati in cucina vegana , un +127% per il poké, +77% vegetariana, +45% per le insalate e un +30% per l’healthy nel suo complesso.

Ma cosa ordineremo nel 2021? La top five dei piatti healthy più in trend vede al primo posto burger vegetariani e vegani, seguiti da poke bowl da comporre, zuppe di legumi e verdure miste di stagione, insalate con verdure di stagione e hummus di ceci abbinato a vari piatti.

Nel trend della cucina healthy cresce la richiesta dei cosiddetti superfood, ingredienti provenienti da diverse parti del mondo considerati ricchi di nutrienti e proprietà benefiche: parliamo di ceci, lenticchie e legumi; quinoa, cereali e grani antichi; spinaci, avocado e zenzero; e ancora frutti rossi e mirtilli, e semi di chia e canapa.

Cucina salutare è solitamente associato al tema della remise en forme, considerato più vicino alle donne le quali sembrano preferire i cibi healthy più degli uomini con un 63% vs un 36%. In particolare, la tendenza a scegliere cibi salutari, ricchi di nutrienti, ma al tempo stesso gustosi, si fa sentire nel momento del pranzo per la fascia 25-34 anni (40%) seguiti dai 35-44 (30%), mentre è decisamente meno forte tra i giovanissimi 18-24 anni (12%).