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Dalle bici alle vacanze, piovono bonus, orientarsi è sempre più complicato

Dalle bici alle vacanze, piovono bonus, orientarsi è sempre più complicato

Dalle bici alle vacanze, piovono bonus, orientarsi è sempre più complicato

ROMA – Mobilità sostenibile, connessione veloce e vacanze. Sono solo alcune delle aree di intervento per le quali, in piena era Covid-19, il Governo ha deciso di distribuire dei bonus alle famiglie e alle attività italiane per incentivare gli acquisti e, almeno in parte, rimettere in moto l’economia.

Il bonus bici nasce con l’obiettivo di promuovere spostamenti “green” e di evitare l’affollamento dei mezzi pubblici. Si tratta di uno sconto fino a 500 euro per chi decide di comprare una bici o un monopattino, classici o elettrici. I destinatari sono cittadini residenti in città con popolazione superiore ai 50 mila abitanti, senza alcun limite di reddito. Le modalità di accesso al servizio, però, hanno portato alla luce non poche difficoltà. Lo scorso 3 novembre è stato fissato il cosiddetto “click day” sul sito del ministero dell’Ambiente, attraverso il quale gli utenti interessati avrebbero potuto presentare richiesta. È successo, però, che il sito è andato subito in crash e il fondo da 215 milioni di euro si è esaurito subito, escludendo di fatto coloro che non sono “arrivati in tempo”.

Ammonta a 204 milioni di euro, per la cosiddetta Fase I, che è in vigore dallo scorso 9 novembre e sarà valida per un anno, il bonus connettività, finalizzato all’acquisto di servizi di connessione con una velocità di almeno 30Mbit/s, erogati da gestori privati. Previsti fino a 500 euro per chi ha un Isee inferiore a 20 mila euro e fino a 200 euro per chi è sotto i 50 mila euro. Una scelta che punta a rendere più semplici tanto lo smartworking quanto la didattica a distanza. Il risvolto della medaglia, però, è che si parla di connessione ultraveloce in un Paese in cui ad oggi ancora sono 11 milioni gli italiani che vivono in zone in cui non arriva la fibra, né tantomeno la velocità di 30 Mbit (fonte Desi). Emergono dunque disuguaglianze non indifferenti, con il rischio che chi ne ha davvero sia la necessità che i requisiti rimanga, di fatto, ancora una volta, emarginato.

Le agevolazioni per le vacanze rappresentano, ad oggi, una delle misure più fallimentari. Fino a 500 euro per nucleo familiare (300 se si è in due e 150 se si è da soli) per famiglie con Isee fino a 40 mila euro. Dei 2,4 miliardi di euro stanziati, però, è stata fatta richiesta solo per 689 milioni. La spiegazione della carenza di richieste va ricercata, in primis, nella procedura per chiedere il bonus che si è rivelata troppo complicata. Innanzitutto serve scaricare l’app “Io” che, però, funziona correttamente solo su smartphone di nuova generazione. Poi è necessario accreditarsi con la piattaforma Spid e, successivamente l’app rilascia un Qr code. Quest’ultimo va presentato presso le strutture alberghiere prescelte e permette di ottenere uno sconto fino all’80% per la fattura emessa e il 20% che rimane può essere usato come credito d’imposta per la dichiarazione dei redditi. Una formula complicata per i cittadini meno avvezzi alla tecnologia.

Non a caso arriva l’allarme di Adiconsum, l’associazione Difesa consumatori. “Nonostante le buone intenzioni - sottolinea - la richiesta del bonus è diventata una vera giungla di procedure che generano confusione nei cittadini-consumatori e persino discriminazioni dando origine ad una vera e propria guerra tra poveri. La trasformazione digitale deve semplificare e non portare altra burocrazia. Le modalità di erogazione dei bonus devono essere unificate e semplificate”.

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