Stop al telemarketing selvaggio. Ma come iscriversi al registro delle opposizioni ed evitare le chiamate indesiderate? Da oggi è finalmente possibile aggiungere i numeri di telefono dei propri cellulari nel registro e dire addio a messaggi e chiamate a fini promozionali. L’iscrizione è gratuita e si può fare anche online. Ecco di seguito una breve guida per portarla a termine in cinque semplici mosse.

Stop alle chiamate promozionali anche sugli smartphone

Dopo l’annuncio dello scorso aprile è finalmente arrivato il momento che molti utenti aspettavano da tempo: la possibilità di inserire il proprio numero di telefono cellulare nel registro delle opposizioni, lo strumento creato nel 2010 per chi non desidera ricevere chiamate promozionali sul numero di casa. Dal 27 luglio 2022 il registro permette l’inserimento anche dei numeri mobili.

Come ci si iscrive il proprio numero cellulare al registro delle opposizioni

Iscrivere il proprio numero di telefono cellulare al registro delle opposizioni è un’operazione completamente gratuita e può essere eseguita in 5 diverse modalità.

La prima è quella di compilare online il modulo disponibile sulla pagina del sito del registro. Basta inserire il proprio numero per bloccare l’invio di sms e chiamate promozionali sulla propria utenza.

Lo stesso modulo può anche essere inviato via mail all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it. In alternativa si può chiamare il numero verde 800.265.265 direttamente dal numero di cellulare che si vuole escludere dalle chiamate pubblicitarie.

O inviare una raccomandata con il modulo presente sul sito debitamente compilato insieme alla fotocopia di un documento di identità all’indirizzo: Gestore del registro pubblico delle opposizioni – abbonati, Ufficio Roma Nomentano - casella postale 7211 - 00162 Roma.

Lo stesso modulo può anche essere inviato via fax al numero 06.54224822.

Dopo l’invio della richiesta gli operatori di telemarketing hanno 15 giorni di tempo per depennare il numero dalle loro liste. In caso di contatti promozionali ci si può rivolgere al Garante per la protezione dei dati personali o all’Autorità giudiziaria.