Guardare all'Europa e ripartire dai territori: è questo l'obiettivo che si sono poste le Regioni e i comuni italiani nell'ottica della rivalutazione e dell'ammodernamento dei piccoli borghi. Scrigni di cultura di inestimabile valore, negli ultimi decenni, in Italia si è assistito a una progressiva desertificazione di tali luoghi. Oggi, grazie allo stanziamento da parte dell'Ue di svariati miliardi di euro, verranno varati investimenti Territoriali Integrati (Iti). Progetti mirati su cultura, turismo, sostenibilità, trasformazione energetica e digitalizzazione. L'obiettivo è un'Europa 4.0 intelligente, sostenibile e inclusiva.
Rilancio territoriale
"La sfida per i piccoli borghi - spiega Natale Di Giovanna, direttore commerciale di Municipia, società del gruppo Engineering che si occupa di affiancare le città in questo percorso - è intercettare i fondi per realizzare progetti che costruiscano valore per i territori, superando la logica del campanile. Di qui l'opportunità per i comuni di ricorrere al partenariato pubblico-privato quale strumento in grado di colmare il gap di competenze e disponibilità di persone all'interno delle Amministrazioni per attuare progetti di rilancio territoriale".
Sul modello tedesco
In Germania - spiega Di Giovanna - sono già stati avviati 96 progetti Iti (Investimenti territoriali integrati). Anche l'Italia si sta muovendo e dopo la Lombardia, prima a partire, sono in rampa di lancio nuove iniziative al Nord e nel Centro-sud". Le prospettive e lo stato dell'arte degli Iti nel nostro Paese sono uno degli argomenti nell'agenda dell'Assemblea nazionale dei Borghi più belli d'Italia, che si è aperta oggi a Sambuca di Sicilia (Ag) e alla quale partecipano sindaci e amministratori di 345 piccoli comuni.
Le augmented citier
"Il progetto lombardo "Invalmalenco" - conclude Di Giovanna - ha una dotazione di 120 milioni di euro nei prossimi 7 anni per 4 comuni che in totale non arrivano a 5.000 abitanti e 50 milioni sono già disponibili. Nei prossimi anni dovremo imparare a ragionare non solo di città intelligenti ma di territori intelligenti. Dalle smart cities del passato alle augmented cities del futuro, l'Europa cambia le priorità e lancia la sfida ai localismi. Per stare meglio tutti bisogna uscire dal recinto e dalla vecchia logica che l'erba del vicino è sempre più verde".
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