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Fisco, arriva il Condono 2025 nel concordato preventivo biennale

Fisco, arriva il Condono 2025 nel concordato preventivo biennale

Fisco, arriva il Condono 2025 nel concordato preventivo biennale

Arriva il condono 2025, scudo fiscale per gli anni 2018-2022, nel concordato preventivo biennale (la novità fiscale più importante). Il relativo emendamento è stato approvato al decreto Omnibus. Ora passa la palla al Senato: dovrà esserci la conversione in legge entro l’8 ottobre 2024. La sanatoria non è estesa per gli illeciti penali. Quanti aderiranno potranno evitare i controlli sugli anni di imposta in questione pagando una piccola somma per sanare i redditi non dichiarati e le operazioni non fatturate. Inoltre è prevista l’estensione di un anno dei termini per i controlli fiscali. Dunque chi non parteciperà alla sanatoria vedrà dilatarsi parecchio i termini sui controlli sulle dichiarazioni presentate dal 2018 al 2022.

Condono 2025: cosa prevede

I contribuenti possono aderire al concordato preventivo biennale entro il 31 ottobre 2024. L’offerta quindi prevede la possibilità di evitare controlli fiscali per gli anni di imposta precedenti ma anche di sanare i debiti pregressi con il versamento di un’imposta sostitutiva sull’incremento del reddito dichiarato parametrata al proprio livello di affidabilità fiscale. In sostanza la percentuale di rivalutazione cresce al diminuire del punteggio Isa. L’aliquota dell’imposta sostitutiva, invece, diminuisce al crescere del medesimo punteggio con un trattamento fiscale privilegiato riservato ai contribuenti ritenuti più affidabili. Inoltre riguardo agli anni di imposta 2020 e 2021, periodo caratterizzato dall’emergenza Covid, l’imposta dovuta seguendo il metodo di calcolo è ulteriormente abbattuta del 30%.

Il calcolo della base imponibile per la sanatoria e aliquota

Viene ipotizzato sul reddito non dichiarato negli anni 2018-2022 una flat tax con aliquota dal 10% al 15%. La percentuale dovrebbe essere del 5% per quanti hanno indice di affidabilità fiscale pari a 10. Sale al 10% per coloro che hanno indice tra 8 e 10. Una percentuale del 20% dovrebbe esserci in caso di Isa pari o superiore a 6 e inferiore a 8, del 30% per Isa tra 4 e 6, del 40% se l’Isa è inferiore a 4 e del 50% con Isa sotto il 3.

Infine viene applicato all’incremento di reddito per le imposte un’aliquota tra il 10% e il 15% sulla base dell’Indice di affidabilità fiscale. L’aliquota del 15% sarebbe applicata per un’affidabilità fiscale inferiore a 6, del 12% per Isa compreso tra 6 e 8 e del 10% per i punteggi Isa più alti di 8.

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