Nell’ambito del Piano strutturale di bilancio, il governo italiano ha annunciato un intervento significativo sulle accise sui carburanti. La misura, che ha acceso un acceso dibattito, è stata recentemente approvata con riserva dalla commissione Finanze del Senato. Il decreto legislativo riceve il via libera, ma con una clausola chiave: il riallineamento delle aliquote tra benzina e gasolio dovrà essere graduale, con incrementi compresi tra 1 e 2 centesimi di euro per litro, distribuiti nel tempo in maniera appropriata.
La commissione ha stabilito che i proventi generati dall’aumento delle accise saranno destinati al potenziamento del trasporto pubblico locale, con l’obiettivo di rendere il sistema dei trasporti più sostenibile. È stato inoltre richiesto che il riallineamento venga pianificato considerando l’impatto economico e ambientale di ciascun carburante. Spetterà al governo mettere in atto le misure con un decreto interministeriale, tenendo conto delle condizioni economiche e sociali del Paese.
Codacons: possibili rincari per gli automobilisti fino a 490 milioni di euro
Di fronte alla prospettiva di un aumento delle accise, l’associazione Codacons ha lanciato l’allarme sui potenziali effetti per gli automobilisti italiani. Un incremento di 1 centesimo al litro di gasolio potrebbe tradursi in un aggravio complessivo di circa 245 milioni di euro l’anno per i possessori di veicoli diesel, che rappresentano il 41,5% del parco auto nazionale, pari a 16,7 milioni di veicoli.
Per i singoli automobilisti, l’aumento comporterebbe una spesa aggiuntiva di 0,61 euro per un pieno da 50 litri. Tuttavia, su scala nazionale, il rincaro annuale totale ammonterebbe a centinaia di milioni di euro. Qualora l’incremento fosse di 2 centesimi al litro, l’impatto economico raddoppierebbe, raggiungendo i 490 milioni di euro.
L’associazione sottolinea la necessità di valutare attentamente le ripercussioni di un tale provvedimento, che potrebbe gravare in modo significativo sulle famiglie italiane e sul settore dei trasporti.
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