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Reddito minimo, la Regione conferma l'attivazione nel 2021

Reddito minimo, la Regione conferma l'attivazione nel 2021

Reddito minimo, la Regione conferma l’attivazione nel 2021

PALERMO - Per un altro anno ancora saranno finanziati con 6 milioni di euro i cantieri di servizi per le province di Enna e Caltanissetta. Potranno accedervi i Comuni destinatari del reddito minimo di inserimento, che, ha fatto sapere il dirigente del servizio I del dipartimento regionale al Lavoro, Antonio Grasso, “dovranno trasmettere all’ufficio entro il 10 febbraio 2021 l’istanza di accreditamento dell’importo necessario per l’intera annualità 2021, in originale, corredata della documentazione di rito, che rispecchia quanto già prodotto per le annualità precedenti, in modo che l’ufficio preposto possa procedere alla dovuta istruttoria”. Coinvolte nel progetto circa 1.100 persone.

Prima del rilascio dell’autorizzazione all’avvio dei lavori, poi, dovranno essere stipulate le polizze assicurative, il cui costo dovrà essere anticipato dagli stessi Comuni. Il servizio I effettuerà il piano di riparto delle somme disponibili, solo dopo il recepimento delle istanze di tutti i Comuni interessati. Un’occasione da non tralasciare per gli enti locali, che sono sempre alla ricerca di fondi per poter offrire ai cittadini servizi essenziali e non.

In questo caso si tratta dei “cantieri di servizio”, cioè dei programmi di lavoro temporalmente definiti utili ad integrare e supportare la normale attività dei servizi comunali in caso di interventi richiesti da situazioni straordinarie o non previste o nel caso di necessarie integrazioni e aggiornamenti dei servizi per i quali l’organizzazione amministrativa del Comune non sia adeguata.

I cantieri sono collegati all’emissione del reddito minimo garantito, la cui sperimentazione è stata adottata con il decreto legislativo 18 giugno 1998, numero 237, per la durata massima di 2 anni, e che invece continua ad essere una realtà nell’Isola, mentre è scomparso nel resto d’Italia. Una lunga storia quindi, di precariato che diventa quasi una certezza, che continua ad essere perpetuata, “una misura di contrasto della povertà e dell'esclusione sociale attraverso il sostegno delle condizioni economiche e sociali delle persone esposte al rischio della marginalità sociale e impossibilitate a provvedere per cause psichiche, fisiche e sociali al mantenimento proprio e dei figli” che diventa una forma di sostegno al reddito permanente.

Un provvedimento che si allinea a quelli che vengono chiamati “cantieri scuola”, istituiti nel 2004, uno strumento con cui si finanziano i programmi di lavoro per la costruzione o sistemazione di opere di pubblica utilità destinati a disoccupati già percettori di reddito minimo. L’iter per i cantieri di servizio è partito dal 2009 con l’allora assessore regionale al Lavoro Carmelo Incardona.

In attesa del decreto, i Comuni devono aver individuato il programma di lavoro e l’elenco dei soggetti da utilizzare, sulla base viene elaborato il piano di riparto delle somme per ogni comune e la durata dei programmi di lavoro, in funzione della somma disponibile.

Altre Regioni hanno fatto scelte diverse: la Campania, ad esempio, nel quadro della Legge n. 328/2000 e in attuazione della Legge regionale n. 2/2004, ha dato il via a una sperimentazione triennale per l’erogazione di un “reddito di cittadinanza” mensile di 350 euro per i residenti con reddito inferiore ai 5.000 euro annui, senza tuttavia prevedere l'obbligo di partecipazione alle misure di attivazione. Più che di una misura di welfare contrattualistico, si tratta di una misura incondizionata di welfare politico, che si avvicina al modello universalistico del basic income proposto dal filosofo belga Philippe Van Parijs.

Michele Giuliano

redazione

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