Il Comune di Bagheria è in dissesto finanziario ormai da maggio 2014, quando la commissaria straordinaria Michela La Iacona, subentrata da un paio di mesi allo sfiduciato sindaco Vincenzo Lo Meo, deliberò la dichiarazione di fallimento, stante l'impossibilità di risanare le casse comunali.
Alle elezioni di poche settimane dopo, stravinse il M5s che portò il giovane Patrizio Cinque a essere il primo sindaco a Cinque Stelle della Città delle Ville, sull'onda di un cambiamento di rotta richiesto a gran voce, quasi plebiscitaria, dalla cittadinanza bagherese.
Ma nel corso di questi due anni e mezzo la rotta è stata veramente cambiata? A mio avviso sinceramente, oltre agli slogan che il giovin Cinque continua a sfornare con notevole dimestichezza, è cambiato solo il colore di chi governa, ma non i risultati che sono insoddisfacenti sotto ogni punto di vista.
Questa volta non mi soffermerò sulla mancata programmazione, del tutto assente, nè tanto sui continui pasticci nella gestione dei servizi idrici o della nettezza urbana, che continuano a generare malfuzionamenti oltre che debiti su debiti, o neanche sull'opacità che regna nei pressi di Palazzo Butera a proposito della lotta all'abusivismo, dove a ogni richiesta di chiarezza si viene bollati come malfidati.
Questa volta la mia attenzione è dedicata infatti all'ultima sentenza del Tribunale del Lavoro di Termini Imerese, dove il giudice ha sancito il risarcimento che il Comune ha dovuto sborsare nei confronti della dirigente Laura Picciurro. La Picciurro ha così incassato il dovuto lo scorso 20 dicembre, per un totale di 93 mila euro, il totale dell'ammontare del proprio stipendio (lordo) nel periodo della sospensione, giudicata dal magistrato illegittima.
La somma andrà a rimpinguare la voce dei debiti fuori bilancio, una delle principali (se non la principale) causa del collasso economico di Bagheria.
Eh sì, la rotta è veramente cambiata nella Città delle Ville (alias la Città dei Semafori Spenti)
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