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Il grande pasticcio del porta a porta bagherese

Il grande pasticcio del porta a porta bagherese

Il grande pasticcio del porta a porta bagherese

Per far fronte alle continue ed esasperanti emergenze rifiuti, seguite al caos discariche (che ben conoscono alla Regione), a Bagheria, a partire da fine agosto, il sindaco Patrizio Cinque e la maggioranza M5s che guidano hanno varato l’inizio di una nuova era sul fronte del servizio. È partita infatti a spron battuto la raccolta differenziata porta a porta su tutto il territorio comunale, togliendo di strada tutti i cassonetti. Il porta a porta è ormai riconosciuto come il miglior sistema per effettuare la raccolta differenziata in Italia.

In Campania, una volta (non a torto) definita la pattumiera del Belpaese e ancora preda delle tristi conseguenze dello smaltimento illegale (vedasi alla voce Terra dei fuochi) ha dato risultati eccellenti. A Sorrento, per esempio si è arrivati in pochi anni a rasentare l’80% di differenziata, mentre nella Salerno del tanto vituperato De Luca si è arrivati al 73%.

Riuscirà Bagheria a raggiungere questi straordinari risultati? A mio avviso, nemmeno per sogno, almeno sinché non si cambia registro.

Innanzitutto per partire con il porta a porta, occorre studiare una fase intermedia. In questa fase il Comune deve assolutamente informare la cittadinanza sul corretto conferimento dei rifiuti e sul tipo di essi. Molto spesso, specie all’inizio, si fa molta confusione e la conseguenza più spiacevole è l’abbassamento della qualità del rifiuto, col risultato che gli impianti di riciclo possono rimandare indietro i compattatori. Un autentico disastro per l’Ente. A Bagheria si è fatto tutto questo? No. Ci si è limitati ad avvertire (tramite social media e ufficio stampa!) dell’avvio del porta a porta e sono stati consegnati dei depliant (a dire il vero assai lacunosi).

In secondo luogo, è assolutamente fondamentale fornire agli utenti i kit per la raccolta differenziata. Secchielli di diverso colore (a seconda del tipo di rifiuto) a tutti, sia che alloggino in abitazioni mono o bifamiliari, sia che alloggino in condomini. Per questi ultimi inoltre, dopo apposito censimento del Comune, è prevista la consegna dei cinque carrellati di colore diverso, ognuno dei quali con un numero da distribuire proporzionato a quello dei condomini. E a Bagheria cosa si è fatto? Si sono consegnati carrellati monocolore (blu) ai condomini, mentre quella dei secchielli è stata prevista solo alle utenze che vivono in abitazioni mono o bifamiliari. Consegna che peraltro non è ancora ultimata.

carrellati-condominiali-monocolore

Carrellati condominiali monocolore

Il risultato più evidente di questo pasticcio? Sacchetti in bella vista la sera di fronte alle abitazioni e carrellati pieni sino a scoppiare. Senza dimenticare il fatto che vetro e metalli sono da conferire senza il sacchetto. Ovviamente a chi non è stato consegnato il kit quasi risulta impossibile la separazione, e la differenziata va a farsi friggere. Le utenze che vivono in condominio hanno dovuto arrangiarsi comprandosi da sé i vari secchielli. Almeno sperano in una detrazione (mai annunciata) nella prossima bollettazione Tari.

sacchetti-abbandonati-per-strada

Sacchetti abbandonati per la strada

Last but not least, questo modo di agire, ça va sans dire, ha incoraggiato pigri e incivili. In alcune strade periferiche di Bagheria (via Serradifalco, via San Giovanni Bosco, etc) sono nate infatti alcune vere e proprie discariche abusive, che il Comune va a bonificare di volta in volta, prima che si riempiano nuovamente. L’Amministrazione ha messo in piedi una vera e propria task force di vigili e ausiliari in borghese per multare questi simpaticoni, ma appare chiaro una volta di più che se le cose non si fanno nel verso giusto, la coercizione non sarà mai la strada più giusta per arrivare alla soluzione del problema.

 Luca Mangogna

 Twitter: @LucaMangogna

luca mangogna

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