Per la prima volta nella storia della città di Caltanissetta e, più precisamente, dall'entrata in vigore dell'elezione diretta del sindaco, una mozione di sfiducia è approdata in Consiglio comunale. Il fronte dei favorevoli, seppure compatto, non è riuscito a superare quota 20, fermandosi a 17 sì. Responso senza appello: sindaco, assessori e consiglieri continueranno a rimanere in carica. Delusi quanti attendevano al capolinea il primo cittadino. Soddisfatti, invece, coloro che hanno sempre considerato difficilmente realizzabile l'operazione "Sfiducia", forti dei numeri mancanti ai sostenitori della mozione. Per Ruvolo, una prova superata con la certezza di chi non si è mai sentito in bilico. Dopo aver sentito di tutto e tutti, dopo aver atteso con pazienza il voto di ciascuno dei consiglieri, dopo aver ascoltato il verdetto pronunciato dal presidente del Consiglio, Ruvolo ha tenuto a sottolineare la qualità del proprio impegno, rilanciando l'attività amministrativa: "Non mi arrendo mai. La mia storia personale è di chi è partito da zero”. Poi ha aggiunto: "Non ho interessi personali da perseguire". Concetto reso ancora più chiaro da una conclusione perentoria: "Nessuno mi può tirare la giacca, nessuno mi può ricattare".
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