Duro affondo di Antonello Cracolici contro la segreteria regionale e nazionale del Partito Democratico. Il deputato attacca Elly Schlein e Barbagallo e si sfila dalla corsa alla segreteria in Sicilia.
Meta description: Antonello Cracolici si ritira dalla corsa alla segreteria del Pd Sicilia e lancia un attacco frontale a Elly Schlein e Barbagallo. «Sicilia non è una filiale», dichiara in conferenza stampa.
Pd Sicilia, Cracolici rompe il silenzio: «Dopo 22 giorni, silenzio imbarazzato da Roma»
Dopo settimane di attesa e indiscrezioni, Antonello Cracolici esce allo scoperto e, in una conferenza stampa tenuta presso la sede del Pd di Palermo, ritira ufficialmente la propria disponibilità a candidarsi alla segreteria regionale del Partito Democratico in Sicilia. Un gesto accompagnato da dichiarazioni durissime verso i vertici del partito.
“Dopo ventidue giorni di silenzio, forse di silenzio imbarazzato,” ha esordito Cracolici, riferendosi all’assenza di risposte da parte della segreteria nazionale, guidata da Elly Schlein, alla sua proposta di candidatura.
Attacco a Schlein e Barbagallo: «Un suicidio politico»
Cracolici non risparmia critiche né alla segreteria nazionale né a quella regionale, guidata da Anthony Barbagallo, sostenuto dallo stesso gruppo dirigente nazionale. “Fare il segretario del Pd siciliano delegittimando il gruppo all’Ars è un suicidio politico,” ha dichiarato, aggiungendo di non voler prestarsi a un gioco di correnti.
L’ex presidente della Commissione Antimafia precisa di aver sostenuto Elly Schlein alle primarie nazionali, ma si dice deluso dalla gestione del partito in Sicilia: “Il partito è spaccato, il campo largo è una finzione se prima non si costruisce unità interna”.
Sicilia non è una filiale: la denuncia di Cracolici
Uno dei passaggi più significativi dell’intervento riguarda la visione del Pd nazionale nei confronti della Sicilia. Cracolici ha denunciato il rischio di trattare l’isola come una “filiale elettorale”, utile solo in chiave delle elezioni politiche del 2027.
“Le piccole filiali prima o poi chiudono,” ha affermato, rivendicando l’autonomia politica del gruppo Pd all’Assemblea regionale siciliana (Ars) e la sua azione sui territori, in particolare in realtà come Enna e Agrigento.
La frattura nella legge di stabilità
Al centro dello scontro interno al Pd Sicilia, anche la gestione della recente legge di stabilità. Barbagallo ha criticato duramente l’azione dei deputati regionali, accusandoli di aver inserito “mancette” con emendamenti mirati. Cracolici ha replicato con forza: “È una visione settaria e pericolosa della politica”.
La tensione è esplosa definitivamente quando Barbagallo ha minacciato un esposto alla Procura. Cracolici ha risposto ironicamente, sostenendo che non sarebbe nemmeno l’autorità competente.
Una settimana per trovare l’alternativa a Barbagallo
Con il passo indietro di Cracolici, si apre ora una corsa contro il tempo per trovare un candidato alternativo alla segreteria del Pd Sicilia. La segreteria nazionale ha concesso una settimana di proroga per la presentazione delle candidature, ma il nome del possibile sfidante di Barbagallo ancora non c’è.
“Sosterrei chiunque si candidi contro Barbagallo,” ha dichiarato Cracolici, facendo capire che la sua battaglia interna non si ferma qui. E il peso politico del suo endorsement potrebbe rimescolare le carte.
La palla passa a Elly Schlein
Ora tocca a Elly Schlein decidere come intervenire in una situazione che minaccia di sfaldare il Partito Democratico siciliano. Dopo giorni di silenzio da Roma, la segretaria nazionale dovrà gestire un equilibrio fragile, con il rischio concreto che lo scontro interno possa avere ripercussioni nazionali.
Il Pd Sicilia è a un bivio, e il prossimo nome in campo dirà molto sulla direzione che il partito vorrà prendere, non solo nell’isola ma anche a livello nazionale.
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