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Crocetta, da un altro pianeta: "Meglio di così non potevo fare, mi ricandido"

Crocetta, da un altro pianeta: "Meglio di così non potevo fare, mi ricandido"

Crocetta, da un altro pianeta: “Meglio di così non potevo fare, mi ricandido”

Vogliamo essere diretti. Ecco la notizia. Il Presidente Crocetta, da Messina, dichiara: 

"Ho già detto che sono candidato di nuovo a presidente della Regione. Qualcuno mi dovrebbe spiegare come nelle condizioni in cui io ho trovato la Regione si poteva fare di meglio. Se me lo dimostrerà sarò disponibile a rivedere la mia candidatura". Lo ha detto il governatore della Regione Rosario Crocetta a Messina. " Noi di fronte ad una programmazione europea - prosegue - che viaggiava al 2,5 percento abbiamo realizzato il 100 percento in due anni. Il bilancio che era in perdita adesso è in pareggio, l'indebitamento era terrificante, c'era una sanità che era al penultimo posto in Italia e che adesso funziona meglio e si spende meno. La formazione era quella del malaffare e abbiamo fatto una battaglia contro la corruzione. Ho trovato sui rifiuti un modello totalmente sbagliato finalmente cominciamo ad ingranare. Non era facile insomma fare meglio".

Non facciamo commenti a caso, non esprimiamo opinioni. Semplicemente, proponiamo un fact-checking su alcuni settori della pubblica amministrazione regionale richiamati dalle parole del presidente Crocetta. Il fact-checking è un'attività di verifica delle informazioni ed è uno strumento giornalistico fondamentale quanto la penna. In questo caso, potrebbe dare una mano a valutare se Crocetta dice la verità e in che misura e se è davvero il caso di sostenere l'ipotesi di una ricandidatura intesa come premio per il buon lavoro svolto e verso una naturale prosecuzione di un ipotetico cammino proficuo sin qui intrapreso.

bandiera-euFONDI UE: SPESA AL 78,5% - La macchina regionale siciliana avrebbe dovuto spendere 4,5 miliardi di fondi Ue destinati alla Sicilia per il periodo 2007-2013. Di questi, 780 milioni di euro  risultano ancora da certificare e rischiano quindi di essere persi. I pagamenti effettuati sono il 78,5% della dotazione complessiva (fonti: Centro Pio La Torre e M5S). Scrive la Corte dei Conti: "Desta viva preoccupazione la circostanza che la Sicilia a fine 2015 si sia collocata al livello più basso fra tutte le regioni appartenenti all’Obiettivo Convergenza, realizzando, in termini di certificazione della spesa dei fondi europei 2007/2013, un dato medio di poco superiore al 62 per cento". Siamo quindi ancora piuttosto lontani da una capacità di spesa al cento per cento.

BILANCIO: IL DEBITO PERMANE - La Corte dei Conti, nella Decisione nel giudizio sul Rendiconto generale della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2015, evidenzia nel Conto del Bilancio un indebitamento netto di € 140.028.036,57 per competenza e di € 634.859.449,64 per cassa. In merito allo stato bilanciopatrimoniale emergono inoltre passività finanziarie per € 16.379.769.807,42, mentre il peggioramento patrimoniale per l’esercizio 2015 è quantificato in €. 7.733.623.019,42. Ma questi dati rappresentano i nuovi movimenti realizzati nel corso dell'esercizio. La situazione complessiva si rileva invece dal Giudizio di Parificazione della Corte dei conti per l'esercizio 2015, dal quale emerge che "il debito residuo complessivo della Regione siciliana, al 31 dicembre 2015, è pari a 5.575 milioni di euro di cui 5.406 milioni di euro a proprio carico e 170 milioni rimborsati dallo Stato. Si rileva che le operazioni di indebitamento risultano di importo inferiore rispetto all’esercizio precedente. Il ricorso all’indebitamento in misura inferiore rispetto all’esercizio precedente, tuttavia, è controbilanciato dall’ingente utilizzo dello strumento dell’anticipazione di liquidità, per un importo di 1.776 milioni, ai fini del pagamento dei debiti degli enti sanitari. Stando sempre ai dati della Corte dei Conti, al 31 dicembre 2014 il debito residuo complessivo della Regione era pari a 5.508 milioni di euro, di cui 5.300 a proprio carico e la restante parte (208) rimborsata dallo Stato, anche se formalmente a carico della Regione. L'indebitamento complessivo è quindi aumentato di 63 milioni di euro. Non "era", quindi, "terrificante", ma lo è ancora.

SPESA SANITARIA: SI VA AVANTI A COLPI DI ANTICIPAZIONI - Scrive la Corte dei Conti: "Nel 2015 la spesa sanitaria ammonta ad oltre 9.233 milioni, con un’incidenza pari al 54 per cento sanita1sul totale della spesa regionale. Permane altresì la crisi di liquidità delle Aziende. Le  anticipazioni di liquidità erogate dalla Regione alle Aziende nel corso del 2015, produrranno un effetto di alleggerimento eminentemente temporaneo, non riuscendo ad eliminare le reali cause sottese alla formazione dell’ingente mole di crediti. Ancora nel corso del 2015, si registrano ritardi nel pagamento dei fornitori”. Classifiche? La sanità siciliana, nel IV rapporto di Crea Sanità (Universita' di Roma Tor Vergata), è al 16° posto su 20. Nel 2015 era al nono posto su 16 nella griglia nazionale Lea (Livelli essenziali di assistenza, graduatoria delle regioni tranne quelle a statuto speciale esclusa Sicilia). A quanto pare in classifica non siamo proprio all'ultimo o al penultimo, di posto, ma a guardare quel che accade nelle corsie degli ospedali o al pronto soccorso, o quando si tenta di prenotare una visita specialistica affrontando liste di attesa di 6 mesi, non si può non concludere che il sistema sia ancora ben lontano dagli standard di efficienza delle regioni settentrionali. 

RIFIUTI, UN ETERNO "WORK IN PROGRESS" - Il quadro è ancora tutto da definire per quanto riguarda le politiche dei rifiuti nell'Isola. Il testo di riforma in materia di organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti in Sicilia è ancora in fase di analisi in IV Commissione all'Ars. Per Federrifiuticonsumatori Sicilia, la gestione del sistema rifiuti è "priva di una programmazione e caratterizzata dall’improvvisazione che ha generato, come descritto dalla Commissione parlamentare sulle Ecomafie 'tra cattiva gestione, incapacità politica, sia a livello regionale che a livello di enti territoriali, connivenze e, in qualche caso, complicità tra pubblica amministrazione e criminalità organizzata'".

 

agostino laudani

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