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Draghi “Ricostruire il Paese, l’unità è un dovere”

Draghi “Ricostruire il Paese, l’unità è un dovere”

Draghi “Ricostruire il Paese, l’unità è un dovere”

“Il primo pensiero che vorrei condividere riguarda la nostra responsabilità nazionale, il principale dovere a cui siamo chiamati tutti è di combattere la pandemia”. Lo ha detto il premier, Mario Draghi, nel corso del suo intervento in Senato. “Abbiamo la responsabilità di ricostruire il Paese”, aggiunge. “ll primo pensiero che vorrei condividere – continua il premier – riguarda la nostra responsabilità nazionale, il principale dovere a cui siamo chiamati tutti io per primo”. Ringrazia il suo predecessore, Giuseppe Conte, e assicura che il suo esecutivo non è una risposta al fallimento della politica.

“Oggi, l’unità non è un’opzione, l’unità è un dovere. Ma è un dovere guidato da ciò che son certo ci unisce tutti: l’amore per l’Italia”, ha evidenziato Draghi.

“Questo governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione europea, e come protagonista dell’Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori. Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione”, ha detto ancora il presidente del Consiglio.

“Sono certo che anche a questa Nuova Ricostruzione nessuno farà mancare, nella distinzione di ruoli e identità, il proprio apporto. Questa è la nostra missione di italiani – ha proseguito -: consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti”. “Il primo pensiero che vorrei condividere riguarda la nostra responsabilità nazionale, il principale dovere a cui siamo chiamati tutti è di combattere la pandemia”, ha spiegato Draghi, che ha aggiunto: “Gli scienziati in soli 12 mesi hanno fatto un miracolo: non era mai accaduto che si riuscisse a produrre un nuovo vaccino in meno di un anno. La nostra prima sfida è, ottenute le quantità sufficienti, distribuirlo rapidamente ed efficientemente”.

(ITALPRESS)

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