Musumeci ha convocato per le 11 di oggi la Giunta regionale. Il presidente della Regione, all'indomani dell'azzeramento della sua squadra di governo, in seguito alla batosta presa dall'Ars dove il Governatore è arrivato solo terzo tra i grandi elettori, dovrebbe procedere a formalizzare quanto annunciato ieri ma non sono esclusi colpi di scena. Chissà se, insieme al benservito, spiegherà agli ex alleati le parole usate ieri sera, definendoli "traditori" e "scappati di casa".

La posizione di Miccichè

Intanto, a prendere posizione è il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, il primo a essere votato dall'assemblea ieri sera. "Il primo ad essere dispiaciuto per quanto accaduto sono io", afferma all'Italpress commentando proprio l'esito del voto sui grandi elettori e smarcandosi da alcune ricostruzioni giornalistiche che lo vedono come colui che ha guidato i giochi che hanno portato al risultato che ha provocato la reazione del presidente della Regione Nello Musumeci che in serata ha azzerato la giunta.

La difesa e la doppia preferenza

"Ho cercato di limitare i danni e quando ho saputo che c'era in ballo questa manovra ho lavorato per sminarla", prosegue, "ma non avevo pensato alla doppia preferenza e immaginavo l'opposizione sempre ferma a 25 voti, quando mi sono accertato che Musumeci avesse 30 voti non mi sono più posto problemi e ci hanno fregato".

"Messaggio su Facebook negativo"

"Non ho ordito nulla", spiega, "ho fatto il contrario, non riuscendoci". Miccichè commenta anche l'intervento del presidente della Regione sui social ieri sera. "L'ho trovato negativo", dice, "tremendo offendere chi non lo ha votato chiedendo conto e ragione di quali siano gli interessi". Musumeci ha definito i deputati che lo hanno 'tradito' con parole forti come "ricattatori", "scappati di casa", "vili", pavidi".