Nel calcio si usa dire che più del bel gioco contino i risultati. È un modo di dire tutto italiano che sulla speculazione, sul compromesso, più che sul lavoro come carta costituzionale canta, ha fondato la propria repubblica. Un modo che io non condivido affatto, eppure continua a fare proseliti nella maggioranza del Belpaese. Però quando mancano i risultati, che almeno ci siano sprazzi di bel gioco, che poi i risultati arriveranno, no? Altrimenti la soluzione più logica e scontata in questi casi è quella di cambiare l'allenatore.
Esaurita la premessa, passerò al nocciolo della questione. A Bagheria, da fine agosto, è partito il servizio di raccolta differenziata a porta con l'ambizione di raggiungere in breve tempo l'obiettivo di legge, fissato al 65 per cento. Partito malissimo, senza adeguata campagna informativa, con kit e carrellati consegnati male e a singhiozzo, con deficit di personale, di mezzi e di denari. I risultati nel primo scorcio non potevano che essere disastrosi: appena il 18 per cento in oltre quattro mesi di porta a porta (ultimi dati pervenuti a noi), lontanissimi sia dal 40 per cento sbandierato dall'Amministrazione come primo obiettivo, sia dal 65 della soglia prevista della legge, sia dalla media di startup che oltrepassa di gran lunga il 50.
Per di più, organico e secco residuo sono finiti spesso entrambi in discarica, per la mancanza di adeguate convenzioni per lo smaltimento dell'umido e per l'errato conferimento (che nasce a seguito dell'inesistente campagna informativa).
E ora il mister, l'allenatore, il sindaco Patrizio Cinque che cosa fa? Intima ai suoi concittadini di prestare attenzione al conferimento dei rifiuti (a sei mesi dalla partenza del servizio!!!!) altrimenti incorrerrano in durissime sanzioni. Per di più, dal cielo cade un'ordinanza di divieto di uso dei famigerati sacchi neri per il conferimento del residuo. Premesso che personalmente io detesto l'uso e l'abuso di questi sacchi prodotti con plastica riciclata di infimo livello, è un ulteriore abuso della pazienza dei cittadini bagheresi. Il secco residuo (o indifferenziato che dir si voglia) può anche essere conferito in questi sacchi: il controllo è tattile, i sacchi non possono essere aperti a meno che non si ravvisi un errato conferimento. Naturalmente per agevolare gli operatori è consigliabile usare dei sacchi bianchi o trasparenti, ma vietare è un abuso.
Ciò non bastasse, nel residuo, secondo il mister (che altrove sarebbe in odore di esonero, ma qui la maggioranza M5s tiene botta al suo Oronzo Canà) andrebbero i piatti e i bicchieri di plastica sporchi. Cinque, anziché invitare i cittadini a passare un tovagliolo di carta sui piatti o una goccia d'acqua sui bicchieri per eliminare quel poco residuo rimasto, li invita a gettarli nell'indifferenziata. Come se un Comune in così grave ritardo sul livello di raccolta differenziata possa permettersi questo lusso. Tra l'altro gettando a mare la fatica di Corepla e Anci che nel maggio 2012 arrivarono ad accordarsi sullo smaltimento di piatti e bicchieri monouso. Però scaltramente vieta l'uso dei sacchi neri.
Eppure, mancando i risultati e il bel gioco Cinque continua a rimanere in sella. Il contratto scadrà nella primavera del 2019. Resisterà sino ad allora?
Lascia una risposta