L’inibitore tirosin chinasico (TKI) neratinib potrebbe essere una valida opzione terapeutica per i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico con mutazioni dell'esone 18 del gene EGFR, già trattati con un inibitore tirosin chinasico dell'EGFR. A suggerirlo sono i risultati di un’analisi ad interim dello studio di fase 2 SUMMIT, annunciati di recente in un comunicato stampa da Puma Biotechnology, l’azienda che produce il farmaco.
«Questi primi risultati dello studio sono davvero entusiasmanti e su questa base neratinib potrebbe rivelarsi un'opzione efficace per i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazioni dell'esone 18 dell'EGFR, per i quali esistono pochissimi trattamenti efficaci una volta che fallisce la terapia di prima linea con i TKI approvati», ha dichiarato Jonathan Goldman, professore associato di ematologia e oncologia e direttore della ricerca clinica in oncologia toracica presso la University of California Los Angeles (UCLA).
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