I casi di raggiri e truffe legati all’utilizzo dei bonus edilizi hanno spinto il governo a inserire nel Decreto Sostegni-ter una serie di accorgimenti per fermare i “furbetti” che cercano di incassare soldi pubblici.
Secondo quanto riporta il Sole 24Ore, sono due i miliardi di euro “svaniti” in crediti d’imposta già riscattati e poi riciclati. In questo modo i truffatori sono riusciti ad incassare il 50% dei 4 miliardi di crediti fittizi.
La cessione dei crediti d’imposta, come era precedentemente disciplinata dal Dl Rilancio prima della modifica prevista col Sostegni ter, consentiva di fare più operazioni di acquisto e vendita dei crediti
“Il credito d’imposta può essere ceduto un numero di volte illimitato a qualsiasi soggetto. Il beneficiario può cedere il suo credito all’impresa che realizza gli interventi di riqualificazione, che a sua volta può cederlo alla propria banca o ad altro soggetto”, spiega l’Abi (Associazione bancaria italiana)
In sintesi, si può fare una sola cessione di questo credito d’imposta, perché proprio il meccanismo delle cessioni multiple è tra quelli utilizzati per creare giri fittizi di denaro e imbrogliare il Fisco.
Ma i primi effetti sono stati paralizzanti per il mercato: molti potenziali acquirenti, come le piccole banche, hanno congelato le operazioni, sapendo che tra qualche giorno non potranno più rivendere questi crediti fiscali.
Altre norme per i bonus edilizi sono contenute nella manovra finanziaria, che introduce una serie di paletti alle ipotesi in cui le agevolazioni possono essere cedute o usate con sconto in fattura.
In particolare, devono avere una serie di certificazioni rilasciate dai tecnici abilitati, come l'asseverazione di congruità della spesa e il visto di conformità. Documenti non richiesti per importi complessivi dell'intervento inferiori a 10mila euro.
Ma i ritardi e gli intoppi stanno creando difficoltà a imprese e professionisti, che chiedono a gran voce un intervento rapido di modifica.
Lascia una risposta