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Migranti, Gregoretti, il Gup di Catania sentirà Conte a Roma

Migranti, Gregoretti, il Gup di Catania sentirà Conte a Roma

Migranti, Gregoretti, il Gup di Catania sentirà Conte a Roma

Il premier Giuseppe Conte sarà sentito a Roma dal capo dell’ufficio del Giudice per le udienze preliminari di Catania, Nunzio Sarpietro. L’audizione avverrà nell'ambito dell'udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona dell'ex ministro dell'Interno e capo della Lega Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona per i ritardi nello sbarco da nave Gregoretti di 131 migranti ad Augusta (Siracusa) il 31 luglio 2019. Il Presidente del consiglio si è avvalso del secondo capo dell'articolo 205 del Codice di procedura penale che, per il suo ruolo, consente di chiedere di "essere esaminati nella sede in cui esercitano il loro ufficio, al fine di garantire la continuità e la regolarità della funzione cui sono preposti". La richiesta è stata ufficializzata ieri al Gup Sarpietro che non ha ancora fissato la data della trasferta a Roma. Nella prossima udienza preliminare, che si terrà domani nell'aula bunker del carcere di Bicocca a Catania, saranno sentiti gli altri due testimoni convocati: gli ex ministri dei Trasporti, Danilo Toninelli, e della Difesa, Elisabetta Trenta. Sarà presente in aula Salvini, che ha annunciato la sua partecipazione all'udienza. Rinviata l’udienza di Salvini Palermo I legali dell'ex ministro dell'Interno avevano chiesto nei giorni scorsi al Gip di Palermo di rinviare l'udienza preliminare, fissata anch’essa per domani, in cui decidere sul rinvio a giudizio di Salvini, che è accusato di sequestro di persona e omissione di atti d'ufficio anche per la vicenda della nave dell'ong Open Arms a cui fu impedito di attraccare a Lampedusa e far sbarcare i migranti soccorsi in mare. Nell’agosto del 2019 il rimorchiatore della ong Open Arms, dopo aver soccorso 163 persone durante tre diverse operazioni di salvataggio, prima di vedersi assegnato il porto di sbarco rimase 21 giorni in mare, sette dei quali di fronte alle coste di Lampedusa. Furono, poi, i magistrati di Agrigento, in seguito a un'ispezione a bordo, a ordinare lo sbarco d'urgenza dei profughi. Il fascicolo venne trasmesso alla Procura di Palermo, competente in quanto si ipotizzarono responsabilità penali dell'allora ministro. Nuova data per il procedimento di Catania Durante la stessa udienza il Gup Sarpietro stabilirà la nuova data per lo svolgimento del procedimento e per le audizioni, come testimoni, del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, dell'allora vicepremier Luigi Di Maio e dell'ambasciatore Maurizio Massari. A conclusione della prima udienza, il 3 ottobre scorso, il Gup Sarpietro ha emesso un'ordinanza che dispone le loro audizioni testimoniali per "fare un'adeguata verifica adottata a livello governativo, in materia di immigrazione all'epoca dei fatti e ai rapporti con l'Ue anche con riferimento al cosiddetto 'Patto di governo'". Il videocomizio a Telelombardia E stamattina la vicenda migranti ha dato la possibilità a Salvini di un videocomizio da Telelombardia: "Alle cinque ho l'aereo per Catania, ne approfitterò per incontrare stasera gli amministratori locali della Lega in Sicilia. Domani mattina alle nove e mezza sarò nell'Aula Bunker di Catania. Questo mi fa strano perché io le Aule Bunker le ho sempre viste in televisione per i processi di mafia". Quanto alla richiesta di rinvio dell'udienza preliminare a Palermo per la vicenda Open Arms, Salvini ha spiegato: "Parlavo con il mio avvocato, è difficile essere in contemporanea sia a Catania che a Palermo. Non so come funzioni, però, se saremo alle 9.30 a Catania non potrò essere a Palermo. Andrò un'altra volta a Palermo, per rispondere sempre alla stessa accusa di sequestro di persona aggravato e continuato". A processo, ha detto Salvini, "ci vado tranquillo perché non ritengo di aver commesso alcun reato, anzi credo di aver salvato vite tutelando l'interesse nazionale italiano. L'ho fatto in compagnia di tutto il Governo, infatti domani verranno ascoltati gli ex ministri Toninelli e Trenta, e poi Conte e Di Maio". "Io l'ho detto e lo ripeterò in Aula: quando tornerò al Governo, perché ci torneremo, quando gli italiani potranno tornare a scegliere, come peraltro tutti i sondaggi dicono, anche me e la Lega, io sull'immigrazione avrò lo stesso atteggiamento, perché entrare in Italia è un diritto se hai il permesso di farlo".

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