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Ponte sullo Stretto, da Provenzano arriva il no ufficiale

Ponte sullo Stretto, da Provenzano arriva il no ufficiale

Ponte sullo Stretto, da Provenzano arriva il no ufficiale

PALERMO - Sembra proprio non esserci alcuna speranza per la realizzazione del Ponte sullo Stretto con i soldi del Recovery Fund.
Il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano è stato chiaro: “Il ponte non è finanziabile e i tempi sono incompatibili con quelli del Recovery Fund”.

Parole che pesano come un macigno che sembrano mettere la parola fine all’opportunità di unire finalmente la Sicilia all’Italia con un’infrastruttura di tre chilometri.

Come fatto in tante occasioni, il ministro non ha mancato di sottolineare che non c’è alcun pregiudizio ideologico sul ponte, ma che ci sono altre priorità: “Noi abbiamo delle opere infrastrutturali fondamentali che sono già finanziate – ha spiegato Provenzano - e che devono essere realizzate, nessuno mi convincerà che bisognerà aspettare il Ponte per dare l’Alta Velocità ai calabresi e ai siciliani. Abbiamo la necessità di garantire ai cittadini il diritto alla mobilità che oggi spesso è negata. L’unico diritto alla mobilità che è stato dato è stato quello di emigrare”.

Per questo motivo, Provenzano ha detto che almeno il 34 per cento delle risorse del Recovery Fund dovrà essere destinata al Sud, anche se non nega che molte delle risorse saranno appostate per le zone del Centro e Nord Italia. “Siamo tutti impegnati sul tema della coesione territoriale, bisogna uscire dalla crisi con più equità e sviluppo perché le cose vanno insieme, non è solo un tema di giustizia ma serve all'Italia, anche al Centro Nord”.

Le parole del ministro non sono andate giù alla parlamentare di Forza Italia, Matilde Siracusano: “Il Recovery Fund - ha scritto la deputata azzurra in una nota - ci darà l'occasione di finanziare tante infrastrutture strategiche che il Paese aspetta da anni. Autostrade, Alta velocità, gallerie, viadotti, ponti. Tra queste opere, una in particolare si scontra contro il pregiudizio ideologico del Movimento 5 Stelle e di alcune frange della sinistra al governo: il Ponte sullo Stretto di Messina”.

“Dal premier Conte - prosegue Siracusano - e dal ministro De Micheli nei mesi scorsi sono arrivati passi in avanti e ritirate repentine; dal vice ministro Cancelleri abbiamo ascoltato la barzelletta del tunnel sottomarino; mentre il ministro Provenzano prova ad accampare scuse burocratiche: per il Ponte, ha detto, 'i tempi sono totalmente incompatibili con quelli del Recovery Fund, non è finanziabile con quei fondi'. Niente di più errato. Il Ponte sullo Stretto ha già un progetto, ha già un via libera a livello internazionale, ha già alle spalle completi studi di fattibilità. Basterebbero l’ok del governo e l’arrivo dei finanziamenti per rendere questa infrastruttura immediatamente cantierabile”.

“SUL MES SERVE BUON SENSO, RISORSE SUBITO DISPONIBILI PER SSN”

In merito all'utilizzo delle risorse del Mes, Provenzano ha affermato che verrà utilizzato il buon senso. "Sono convinto che la discussione sul Mes vada fatta con il buonsenso, i tempi del Recovery Fund non saranno brevissimi mentre questa è una linea di credito immediatamente disponibile. Abbiamo la necessità di rafforzare il nostro Ssn che è la priorità del Paese in questo momento anche per garantire sicurezza ai cittadini, noi dobbiamo impedire di tornare a un eventuale lockdown. L’ultima parola ce l’ha il Parlamento e credo prevarrà il buonsenso”.

PESCHERECCI SEQUESTRATI IN LIBIA: “SFORZO GOVERNO AI MASSIMI LIVELLI”

Sui pescherecci sequestrati in Libia, infine, ha assicurato il massimo impegno del governo e della diplomazia italiana (18 pescatori sequestrati il 1 settembre a circa 35 miglia da Bengasi dagli uomini del generale Khalifa Haftar). “Esprimo la totale vicinanza e solidarietà a queste famiglie, il governo è impegnato ad assicurare che le loro condizioni di salute siano buone e lo sono, le famiglie hanno già incontrato la Presidenza del Consiglio e l’Unità di Crisi della Farnesina. Non è la prima volta che accade - ha concluso - c’è lo sforzo del governo ai massimi livelli per portarli a casa, noi ci stiamo mettendo tutto l’impegno e siamo fiduciosi”.

“GOVERNO, I NOSTRI ALLEATI SCELGANO DA CHE PARTE STARE”

Provenzano, che è intervenuto nel corso di una trasmissione televisiva su una rete nazionale, ha toccato vari argomenti, tra cui il possibile rimpasto di governo, rilevandone l’opportunità. “Sugli assetti di governo deciderà il presidente Conte e i partiti – ha detto il ministro - io credo che la stabilità e la vita del governo siano legate alla capacità di affrontare le sfide che abbiamo di fronte. Anche in queste ore, pur nella discussione interne tra gli alleati, credo ci sia questa buona volontà. Noi del Pd abbiamo assicurato tenuta e stabilità ma questo non può diventare immobilismo”.
“Noi - ha proseguito il ministro - abbiamo fatto una discussione sulla possibilità di allearci con il M5S, credo che esista la destra e la sinistra e che le scelte che siamo chiamati a fare siano qualcosa di profondamente di sinistra. I nostri alleati ora devono scegliere da che parte stare, devono affrontare il tema della loro natura”.

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